Non ci sono vie per la felicità, la felicità è la via. Non è la destinazione, è il viaggio. Non è domani, è adesso. Quando è legata a raggiungimenti materiali la felicità è momentanea e viene sempre posticipata al risultato successivo. Diventa una corsa incessante verso qualcosa che sfugge, in quanto viene cercata in cose che non la contengono. L’illusione che ci sia è grande, ma la delusione di non trovarla è maggiore.
La felicità è racchiusa nel modo di fare, nella qualità del creare, nel concepire e vivere ogni cosa con la giusta coscienza, che rende anche l’attimo più banale una grande esperienza. Pulizia interiore, autenticità e onestà sono i semi dell’albero della felicità. Non resistere alla “fame” di un beneficio immediato, priverà del potenziale un albero intero che poteva dare frutti per tutta la vita e oltre. Ecco perché la felicità è il raggiungimento di pochi, mentre la sofferenza è l’esperienza di tanti.