Per anni e anni abbiamo costruito una visione condizionata della vita. C’è un ‘io’ e c’è quella ‘cosa’ là fuori che o mi respinge o mi attrae. Impostiamo la vita sul tentativo di evitare ciò che ci ferisce o dispiace; dividiamo oggetti, persone e situazioni in piacevoli e dolorosi, evitando questi e inseguendo quelli. Tutti, senza eccezione, adottiamo questo comportamento. Rimaniamo separati dalla vita: la scrutiamo, la analizziamo e la giudichiamo ponendoci in continuazione la domanda: “Che cosa ne ricaverò? Mi darà piacere o è meglio stare alla larga?”. E così di seguito, dal mattino alla sera.
Sotto le nostre piacevoli, amichevoli facciate si stende un forte disagio. Se scrostassi la vostra superficie vedrei guizzare all’impazzata paura, ansia e dolore. Li seppelliamo in molti modi: sotto montagne di cibo, di alcol, di lavoro e di programmi televisivi. Siamo costantemente impegnati nel fare qualcosa per mascherare l’ansia esistenziale. Alcuni vivono così fino alla morte, e più gli anni passano peggio diventa. Ciò che non sembra poi tanto brutto a venticinque anni, diventa spaventoso a cinquanta. Conosciamo tutti persone che sono come morte, così chiuse nelle proprie concezioni ristrette che è doloroso per loro e per quanti li circondano. La versatilità, l’elasticità e la gioia della vita sono scomparse. Questa sinistra fine aspetta tutti al varco, a meno che non ci risvegliamo alla necessità di lavorare alla nostra vita, alla necessità della pratica. Dobbiamo dissipare il miraggio di un `io’ separato dall’altro’. La pratica consiste nel colmare il fossato. Conosciamo la vita solo nel momento in cui noi e l’oggetto diventiamo uno.
L’illuminazione non è una cosa in più da ottenere: è l’assenza di un atteggiamento. Per tutta la vita inseguiamo qualcosa, perseguiamo uno scopo. L’illuminazione è l’abbandono di questo atteggiamento. Parlarne serve a poco; ciò che importa è la pratica personale, che niente può sostituire. Leggere sull’argomento anche per mille anni non serve. Dobbiamo praticare: praticare con tutto l’impegno, per tutta la vita.
[ Da: Charlotte Joko Beck, “Zen quotidiano“ ]
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– https://en.wikipedia.org/wiki/Joko_Beck