In noi c’è un bambino che soffre e anche una scimmia irrequieta, non possiamo lasciare la scimmia da sola, non possiamo lasciare da solo il bambino affamato, lo spirito affamato, il bambino che soffre che è in noi. Torniamo a casa a occuparcene, ad abbracciarlo.
Dopo che avrete tenuto il vostro bambino tra le braccia amorevolmente sarete in grado di guardare in profondità e di riceverne il tipo di saggezza e di comprensione che vi libererà.
Nel buddhismo la liberazione avviene attraverso l’intuizione, non attraverso la grazia, e quell’intuizione non sarà possibile senza la pratica della meditazione e del guardare in profondità. Dhyana, la meditazione, ha due componenti: una è abbracciare, calmare, l’altra è guardare in profondità nella natura di ciò che è; e queste due sono elementi di trasformazione e guarigione.
La vostra casa è nel qui e ora perché la vita è nel qui e ora, questo è un insegnamento molto importante del Buddha che molte persone trascurano.
Il nostro appuntamento con la vita è nel momento presente. Se ci perdiamo nel passato o nel futuro perdendo il momento presente, significa che perdiamo il nostro appuntamento con la vita. Che peccato, perdere il nostro appuntamento con la vita molte volte al giorno, non esserci veramente!
Sì, siamo seduti lì, ma quando nostro figlio viene da noi, non ci trova. Il nostro corpo c’è, ma noi siamo assorbiti nei nostri pensieri, nelle nostre preoccupazioni e nei nostri progetti; nostro figlio ci rimane male perché non siamo veramente lì per lui.
Voi siete convinti di non poter essere felici nel qui e ora per questo continuate a correre, pensate che la felicità non sia proprio possibile qui e ora, che vi servano altre condizioni. Pensate che forse nel futuro potrete trovarle e per questo continuate a correre. Se invece andaste a casa, trovereste che di condizioni ne avete più che abbastanza per essere felici.
Potete essere felici proprio adesso e qui. Ricordate l’insegnamento del Buddha: “È possibile vivere felicemente nel momento presente”. Potreste dire: “Ma come posso essere felice quando ho una gran quantità di dolori e di preoccupazioni in me stesso?”
Il Buddha dice: “Sì, è possibile essere felici anche con un po’ di dolore, di sofferenza e preoccupazioni dentro di noi”.
In giardino ci può essere un po’ d’immondizia, ma questo non impedirà ai fiori di sbocciare. Se sapete come fare il concime darete valore a quell’immondizia, perché senza immondizia non avreste niente per fare il concime con cui nutrire i vostri fiori. Il Buddha sorriderà: “Miei cari, avete bisogno di un po’ di sofferenza, di un po’ di immondizia per poter aiutare i fiori del vostro giardino a sbocciare”
Quindi cerchiamo di non preoccuparci troppo del dolore, delle sofferenze e delle difficoltà che abbiamo in noi. Anche con questi continua a essere possibile vivere felicemente nel momento presente.
Se tirate una pietra in un fiume, affonderà. Nessuna pietra può galleggiare sulla superficie dell’acqua come se fosse un fiore, ma se avete una barca, potrete metterci sopra chili e chili di pietre e continuerà a galleggiare. La stessa cosa succede con la quantità di sofferenza che è in voi, se fate in modo di avere una barca potrete ancora galleggiare, potrete godervi il vostro remare avanti e indietro per tutto il lago o il fiume.
Imparate l’arte del generare l’energia della presenza mentale, la presenza mentale è la barca che può trasportare, abbracciare e trasformare le sofferenze in noi. Sappiate che potete farlo. Non perdete neanche un minuto delle vostre giornate, ogni minuto della vostra giornata può essere utilizzato per generare l’energia della presenza mentale: camminando, respirando, sedendo.
Inspirate, godetevi il vostro respiro e dite: “Sono arrivato”. Lo scopo è smettere di correre. Quando espirate dite: “Sono a casa”, e la vostra casa comincerà a rivelarvisi.
Se siete un principiante sicuramente non avrete ancora esplorato tutta la vostra casa, ma almeno vi avrete avuto accesso. Contattatela, e più la contattate più la vera casa si rivelerà a voi. Non ci vorrà molto, nel momento in cui saprete come inspirare, un po’ di pace, gioia e stabilità sarà già nata in voi, questa è la caratteristica del Dharma, non c’è bisogno che passi molto tempo, potrete vederne gli effetti proprio qui e ora.
Dunque la nostra vera casa è nel qui e ora. Godiamocela: “Inspirando, sento di essermi stabilito nel qui. Espirando, dimoro stabilmente nell’ora”.
In questo momento state toccando la vita nel momento presente ed è questo lo scopo della vostra meditazione seduta.
Non cercate di diventare un Buddha, non provate a diventare qualcos’altro o qualcun altro, siate semplicemente voi stessi, totalmente vivi, sul vostro cuscino. Non pensate.
Inspirare ed espirare non è così duro. La pratica è non essere persi nei vostri pensieri. Si potrebbe dire: “Penso, quindi non sono”.
Essere è non pensare, pensare è non essere. Non essere significa essere qualcosa: essere la vostra vera casa oppure essere le vostre preoccupazioni, il vostro correre, il vostro dolore.
Ed essere la vostra vera casa non è pensare.
Dovreste smettere di correre qua e là, dovreste arrivare, ma per far questo bisogna fare esercizio, Tutti noi lo stiamo facendo, e se perdete il passo, se vi perdete e la scimmia riprende il comando, guardandoci potrete tornare ad abbracciare la vostra scimmia dicendo: “Cara scimmia, camminiamo insieme.
[ Da: Thich Nhat Hanh, “Discorsi ai bambini e al bambino interiore“ ]
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– Thich Nhat Hanh (macrolibrarsi)
– Thich Nhat Hanh su wikipedia
– EsserePace.org – Thich Nhat Hanh