Silenzio condiviso con le parole presenta “La malattia spirituale del fatalismo”. Qual è la differenza tra l’attendere che la barca si presenti, ed essere passivo e fatalista? La differenza tra l’attendere che la barca arrivi, e l’essere passivo e fatalista è enorme, benché sia molto sottile. La mente fatalista non crede nella libertà dell’individuo, non crede nell’intima aspirazione e ricerca dell’individuo. Il suo sistema di credenze è che ogni cosa sia predeterminata; l’individuo non è altro che una marionetta nelle mani dell’esistenza. Il fatalismo distrugge la tua individualità,la tua integrità, il tuo orgoglio,il tuo rispetto per te stesso. Distrugge ogni cosa che nell’uomo ha valore.
Il fatalista sarà inevitabilmente passivo, poiché ciò che accadrà non è ciò che desidera, non è ciò a cui anela, al massimo è una sua semplice accettazione. Qualsiasi cosa accade, l’accetterà; costui è ottuso, privo di intelligenza. Invece, aspettare la barca è un fenomeno del tutto diverso; attendere la barca non implica alcun fatalismo. L’arrivo della barca non è predeterminato, dipende dall’intensità della tua aspirazione; dipende dal tuo amore,dal tuo cuore, dal tuo essere infiammato. Sei proteso verso la barca, eppure non è impazienza. Hai fiducia nella tua aspirazione, non nel destino. Hai fiducia nei tuoi sogni, hai fiducia in te stesso; questo porta maggior integrità alla tua individualità, maggior centratura, maggior radicamento. E tu sei paziente,perché sai che la tua aspirazione è totale, e l’esistenza è leale. Non ti può frustrare, non ti può abbandonare nell’oscurità,perché hai anelato a qualcosa, hai amato,hai desiderato,hai ricercato sebbene non ci sia alcuna impazienza. Anche l’impazienza dimostra che non ti stai fidando dei tuoi sogni,non ti fidi della totalità della tua aspirazione. Pazienza vuol semplicemente dire “Aspetterò,tutto il tempo necessario che arrivi la primavera, comunque non aspetterò pazientemente;aspetterò con un cuore che palpita, che desidera, che aspetta… ogni istante, giorno dopo giorno”.
Aspettare la barca è davvero un’azione totale da parte tua – poiché l’azione è totale, la tua fiducia è totale. Eppure, tutti i mistici del mondo hanno insegnato ad attendere con pazienza, e le masse del mondo hanno trasformato l’attesa paziente in un’attitudine passiva e fatalista. È una cosa diversa non c’è alcuna aspirazione, non c’è nessun desiderio, nessun sogno, nessuna visione. Se arriva,bene; se non arriva, non importa. Il mondo intero è caduto vittima di una profonda malattia spirituale: il fatalismo. Questo ha impedito alle persone di crescere; ha impedito alle persone di ricercare. Ha bloccato le persone… perfino quando la barca arriva, sono profondamente addormentate e inconsapevoli. Se non hai visto la barca nella tua visione con assoluta chiarezza, non sarai in grado di riconoscerla quando arriva. Come farai a riconoscere che la tua barca è giunta? La puoi riconoscere solo perché mille e una volta, nei tuoi sogni, è stata presente, piano piano è apparsa sempre più definita. È come se l’avessi vista migliaia di volte; quindi, quando arriva, anche se è lontanissima, circondata dalla nebbia, la riconosci,la conosci!
Quello è il modo in cui si è presentata nei tuoi sogni.E quando la vedi avvicinarsi, con i marinai e il capitano in piedi sul ponte, ne sei assolutamente certo: questa gente appartiene alla terra da cui sei venuto perché hai sognato quella terra, hai sognato quelle persone. Se la barca giunge senza la partecipazione attiva del tuo desiderio e della tua aspirazione, potresti lasciartela sfuggire, potrebbe venire e andarsene; e tu potresti non riuscire a riconoscere che quella è la tua barca, che è giunta per te, per riportarti alla tua fonte originale.
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