Un giovane andò un giorno a trovare un grande maestro di kendo (la scherma giapponese) per diventare suo allievo. Il maestro accettò: ” A cominciare da oggi, gli disse, andrai ogni giorno a tagliare legna nella foresta e ad attingere acqua al fiume”.
Questo fu quanto fece il ragazzo per tre anni, alla fine dei quali disse al suo maestro: “Sono venuto per imparare la scherma, e fino a ora non ho neanche varcato la soglia del vostro dojo”. “Va bene, disse il maestro, oggi vi entrerai. Seguimi. E ora, fai il giro della sala, camminando delicatamente ai margini del tatami (tappeto in paglia di riso) senza mai sorpassarli”. Il discepolo si applicò a quell’esercizio per un anno, al termine del quale una violenta collera si impadronì di lui. “Me ne vado. Non ho appresso nulla di ciò che sono venuto a cercare”. “Oggi, gli rispose il maestro, ti darò l’ultimo insegnamento. Viene con me”.
Il maestro condusse il suo discepolo in montagna. I due si trovarono ben presto davanti ad un precipizio. Un semplice tronco d’albero lanciato sopra il vuoto, serviva da passerella. “Ebbene, attraversa”, disse il maestro all’allievo. Colto dal terrore e dalla vertigine alla visione dell’abisso, il ragazzo restò paralizzato. In quel momento giunse un cieco. Senza esitare, tastando con il suo bastone, s’incamminò sulla fragile passerella, e passò tranquillamente. Non ci fu bisogno di altro perché il ragazzo conoscesse il risveglio, e abbandonasse ogni paura della morte. Si lanciò decisamente al di sopra del baratro e si trovò sull’altro ciglio. Il suo maestro gli gridò: “Tu hai padroneggiato il segreto della scherma: abbandonare l’ego, non temere la morte. tagliando legna e portando acque ogni giorno, ti sei fatto una potente muscolatura; camminando attentamente sull’orlo del tatami, hai acquistato precisione e la delicatezza nel gesto. Ed ecco che oggi hai compresso il segreto della via della spada. Va. Sarai ovunque il più forte.
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Taisen_Deshimaru
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