Addentrandosi più in profondità in questo «regno senza mente», come viene talvolta chiamato in Oriente, si giunge allo stato di consapevolezza pura, in cui si avverte la propria presenza con una tale intensità e una tale gioia che tutti i pensieri, tutte le emozioni, il corpo fisico e l’intero mondo esterno diventano al suo confronto relativamente insignificanti. Eppure questo stato non è egoistico bensì altruistico.
Si avverte allora la propria presenza con una tale intensità e una tale gioia da rendere tutto il resto insignificante.
Vi porta di là di quello che in precedenza avevate considerato il «vostro sé». Questa presenza è essenzialmente voi e allo stesso tempo inconcepibilmente maggiore di voi. Ciò che sto cercando di comunicare qui può apparire paradossale o perfino contraddittorio, ma non vi è altro modo per esprimerlo.
E questa presenza siete voi.
Invece di «osservare colui che pensa» si può anche creare un intervallo nel flusso mentale semplicemente rivolgendo il centro dell’attenzione all’Adesso. Basta divenire intensamente consapevoli del momento presente. È una cosa che dà profonda soddisfazione. In questo modo si allontana la consapevolezza dall’attività mentale e si crea un intervallo senza mente in cui si è altamente vigili e consapevoli ma non si sta pensando. Questa è l’essenza della meditazione.
Diventare intensamente consapevoli del momento presente è l’essenza della meditazione.
Nella vita quotidiana potete fare pratica di questo metodo prendendo ogni attività di routine che normalmente è solo un mezzo per raggiungere un fine e dedicarvi la massima attenzione, in modo che diventi un fine in sé. Per esempio, ogni volta che salite o scendete le scale a casa o sul lavoro, prestate grande attenzione a ogni passo, a ogni movimento, perfino alla respirazione.
Siate totalmente presenti.
Oppure quando vi lavate le mani cercate di prestare attenzione a tutte le percezioni sensoriali legate a tale attività: il suono e le sensazioni tattili dell’acqua, il movimento delle mani, il profumo del sapone e così via. O, ancora, quando salite in automobile, dopo avere chiuso la portiera, soffermatevi per qualche secondo a osservare il flusso del vostro respiro, diventate consapevoli di un potente e silenzioso senso di presenza. Vi è un certo criterio con cui misurare il proprio successo in questa pratica: il livello di pace che si avverte interiormente.
Pertanto, il passo più importante nel viaggio verso l’illuminazione è questo: imparare a non identificarsi con la propria mente.
Ogni volta che create un intervallo nel flusso mentale, la luce della vostra consapevolezza si intensifica.
Un giorno potrete scoprirvi a sorridere della voce nella vostra testa, come sorridereste delle capriole di un bambino. Ciò significa che non prenderete più tanto sul serio il contenuto della mente, poiché il vostro senso del sé non dipenderà più da quest’ultima.
(Da: “Il potere di Adesso. Una guida all’illuminazione spirituale”, Eckhart Tolle)
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Eckhart_Tolle
– Fonte