”Un quarto di secolo fa, nel suo ”L’Esoterismo” (millecinquecento pagine di storia), Pierre Riffard, dopo aver iniziato con domande come ”cos’è?” ed ”è possibile parlarne e dirne?”, precisa che l’esoterismo è la ricerca del segreto.
Ma la vera domanda è: esiste un segreto, nel cosmo, nella natura, nella realtà?
L’esoterismo è la convinzione che questo segreto esista, che ci sia stato, e che vada cercato con le metodologie e le pratiche le più varie.
E’ la convinzione che ha accompagnato la storia di una parte dell’umanità.
Dopo essere stata a lungo una disciplina, soprattutto in forma di astrologia, atta a scoprire nelle stelle il segreto della nostra vita, esoterismo, con la rivoluzione scientifica era scomparsa dalle accademie, per rientrarvi nello scorso, scienticifissimo, secolo.
Nel 1933, anno dell’ascesa al potere di Hitler, nell’Università Ebraica di Gerusalemme, era stata istituita una cattedra per lo studio della Kabbalah.
Nel 1965, nell’Ecole Pratique di Hautes Etudes di Parigi, presso il Dipartimento di Scienze religiose, Francois Segret insegnava alla cattedra di Storia del’Esoterismo Cristiano.
Il termine ”esoterico” era stato usato per la prima volta da uno dei Padri della Chiesa, Clemente Alessandrino (150-215) nel quinto libro degli Stromata, in riferimento a una supposta “dottrina segreta” di Platone, e altri filosofi greci, collegata a una altrettanto segreta dottrina attribuita a Gesù ed ai suoi primi apostoli.
Ma occorre attendere quasi due millenni, perchè il sostantivo “esoterismo” compaia, nel 1829, in un’opera di Jaques Matter, dedicata allo gnosticismo.
Lo ricorda Antoine Faivre, che nel 1979, ha occupato la cattedra che era stata di Segret, che assunse la denominazione di Storia delle correnti esoteriche e mistiche dell’Europa moderna e contemporanea. Nel 2002 la cattedra è passata a Jeanne-Pierre Brach e ha perso l’aggettivo “mistiche”.
Nel 1992, Faivre propone una prima definizione del termine “esoterismo”. Nello stesso anno pubblicavo , con Rizzoli, Politica ed esoterismo alle soglie del 2000.
Negli anni novanta, due strade parallele – il mio interesse per i rapporti tra politica ed esoterismo e il definirsi di quest’ultimo come disciplina accademica – hanno cominciato a incrociarsi, attraverso l’opera di un giovane studioso, Marco Pasi, che nel 1994, ha discusso con me una tesi di laurea su Aleister Crowley e le tentazioni della politica (testo in seguito approfondito e poi pubblicato da Franco Angeli).
Oggi Pasi insegna ad Amsterdam, ove la prima cattedra sull’esoterismo era stata istituita nel 1999 e funziona oggi una Faculty of Humanities per lo studio della History of Hermetic Philosophy and related currents.
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Al filone dell’esoterismo appartengono personalità come Guenon ed Evola, che hanno un particolare rapporto con la cultura politica, oggetto del prossimo capitolo. Entriamo poi in ambito storico con la gnosi e quei segnalati misteri orfici, per poi inoltrarci nell’alchimia e nell’astrologia, che si suppone detengano i segreti della natura e della nostra vita, fiancheggiate dalle influenze sull’esoterismo occidentale, del Sufismo islamico e della Kabbalah ebraica.
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Nel 1962 mi aveva colpito la descrizione di elementi esoterici nel nazionalsocialismo, definito una sintesi tra Guenon e le divisioni corazzate. Ho così cominciato a leggere Guenon, e ho incontrato un autore di particolare rilievo. Nei secondi anni 60, dopo la pubblicazione de ”Il bipartitismo imperfetto”, uno studio tra DC e PCI, stavo conducendo una ricerca sugli altri partiti italiani e sulle loro radici culturali.
Lessi una frase di Giorgio Almirante: ”Evola è il nostro Marcuse, ma più bravo”.
Era cominciato il “68” e si diceva che lo avevano ispirato “tre emme”: Marx, Mao, e Marcuse (che avevo letto).
Ancora incuriosito, cominciai a leggere Evola, a partire da ”Rivolta contro il mondo moderno”. Credo che Almirante volesse dire che Evola aveva anticipato Marcuse nella critica alla modernità, ma l’impostazione critica era, ovviamente, molto diversa. Evola, come Guenon, contrapponeva alla modernità la citata ”Tradizione primordiale”.
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Galli