Ancora più importanti del calore e dell’affetto che riceviamo sono il calore e l’affetto che sappiamo dare. Infatti, è grazie a queste qualità, a un’autentica sollecitudine nei confronti del prossimo – in altre parole, alla compassione – che ci garantiamo le basi per la vera felicità. È proprio per questa ragione che un atteggiamento amorevole nei confronti degli altri ha un’importanza anche maggiore dell’essere amati.
Molti danno per scontato che la compassione sia una pratica esclusivamente religiosa, ma non è così: se è vero che la compassione ha un ruolo centrale negli insegnamenti etici di tutte le principali fedi, di per se stessa non è un valore meramente religioso. Come abbiamo visto, sono tante le specie animali che ne traggono giovamento, e certi mammiferi dimostrano di provarla. C’è poi chi considera assodato che provare compassione per il prossimo sia utile soltanto agli altri e non a se stessi. Anche questo è un errore. Che la nostra gentilezza sia davvero utile al prossimo dipende da un’infinità di fattori, alcuni dei quali sono fuori del nostro controllo.
In ogni caso, indipendentemente dal fatto che il nostro atteggiamento riesca o meno ad arrecare un reale vantaggio a chi ci circonda, i primi a trarne beneficio saremo proprio noi. Quando sorge in noi la compassione, quando manifestiamo buon cuore e smettiamo di concentrarci sui nostri interessi ristretti ed egoistici, è come se spalancassimo una porta interiore. La compassione mette a tacere le paure, alimenta la fiducia e ci fortifica. Allontanando la sfiducia, ci apre agli altri, ci dona un senso di connessione con loro e attribuisce così significato alla nostra vita. Inoltre, la compassione ci concede un po’ di sollievo dalle preoccupazioni e dalle difficoltà che si parano sul nostro cammino.
(Da: “La felicità al di là della religione: una nuova etica per il mondo”, Dalai Lama)
– Dalai Lama – Amazon
– Il Dalai Lama – Macrolibrarsi.it
– https://it.wikipedia.org/wiki/Dalai_Lama
– Fonte
– Lampi di Saggezza (Facebook)