Concentrarsi sino all’incantamento su un evento può costituire una tecnica efficace con la quale tenere a freno la mente, quando la sua natura ballerina si manifesta in maniera eccessiva e incontrollata, sino a farci provare disagio.
Il fatto di “gettare” un sasso e di concentrarsi a osservare quanto avviene costituisce già, di per sé, una “presa di distanza” da quanto sta avvenendo. Il gesto di “lanciare” il sasso mi rende consapevole che Io non sono il sasso (l’emozione sgradita) e che questo non è o non è più dentro di me. Il sasso – emozione, con l’essere stato lanciato si trova lì, di fronte a me che osservo, anche fisicamente distaccato. Si tratta di un gesto, un’azione che, sul piano della fisicità corporea, è analoga a quanto lo psichiatra Roberto Assaggioli, nelle sue tecniche psicosintetiche, aveva nominato come “disidentificazione”.