Le mudra, nella disciplina yoga, sono uno dei tanti rituali per mettersi in contatto con le energie sottili del cosmo; un gioco silenzioso del corpo per ricaricarsi di prana, l’energia vitale, o per scaricare flussi negativi, nocivi al corpo come alla mente. (sintonizzarsi con il prana favorisce la meditazione – NdR)
COSA SONO LE MUDRA
Lo yoga attiva la salute del corpo e dello spirito attraverso molteplici dinamiche: la respirazione (pranayama), la postura del corpo (asana), la ripetizione di una parola (mantra) e, per quanto riguarda i gesti, con le mudra.
Il termine mudra deriva da una parola babilonese, che significa “sigillo”; il contrassegno sacro, cioè, del gesto che regala benessere.
DITA COME ANTENNE
Secondo la cultura orientale, nelle mani e nelle dita sono posti numerosi centri energetici, che possono attivarsi per regolarizzare le energie che attraversano il corpo, grazie alle mudra.
In pratica, è come se le estremità superiori del corpo fossero predisposte per funzionare, all’occorrenza, come tante antenne riceventi e trasmittenti, sintonizzate con il cosmo, fonte inesauribile di vita.
Un insieme di gesti corretti darà i risultati cercati, come per magia, in termini di calma, o di energia, se occorre; così come di protezione dagli effetti indesiderati di ansia e paura; ma, anche per infondere fiducia e salute.
STORIA
Probabilmente, questo termine risale al periodo post vedico, dove, nella letteratura sacra dell’India, assume – lo ripetiamo – il significato di “sigillo”; o, nel senso generale, di un marchio, lasciato da un sigillo.
Nei riti esoterici (ad esempio, nel Tantrismo) la parola “mudra” indica una particolare gestualità delle dita, attraverso la quale il praticante garantisce la piena efficacia del rito stesso.
Già nel periodo vedico, durante le esecuzioni rituali, i gesti – con i loro movimenti verticali – indicavano gli accenti delle parole del rito. Sin da allora, quindi, sembra essersi stabilita una precisa relazione tra mantra e mudra.
Possiamo suddividere i mudra in due categorie:
La prima, concernente l’aspetto metafisico delle cerimonie esoteriche, in cui la rapidità dell’ esecuzione li rende impercettibili agli occhi dei presenti.
La loro esecuzione è sempre associata alla pronunzia esatta di un mantra di difficile interpretazione. Alcuni di essi sono diretti a porre gli elementi soprannaturali sotto il controllo del sadhaka, per poter essere trasformati in agenti benefici, attraverso l’adorazione
La seconda categoria appartiene alla rappresentazione iconografica, nella pittura e nella scultura.
Si tratta di mudra assunti dai principali personaggi del Pantheon buddista e induista. Tali gesti esprimono sinteticamente le qualità e le attitudini di personaggi, unitamente alle armi ed agli utensili che essi impugnano con le innumerevoli mani.