Tra il serio ed il faceto. Un breve racconto zen per illustrare, ironicamente, a che punto può arrivare la nostra proverbiale loquacità.
«In un piccolo tempio sperduto su una montagna, quattro monaci erano in meditazione. Avevano deciso di fare una sesshin (1) di assoluto silenzio.
La prima sera la candela si spense e la stanza piombò in una profonda oscurità.
Sussurrò un monaco: ” Si è spenta la candela! “.
Il secondo rispose: ” Non devi parlare, è una sesshin di silenzio totale “.
Il terzo aggiunse: ” Perché parlate? Dobbiamo tacere, rimanere in perfetto silenzio!”.
Il quarto, il responsabile della sesshin, concluse: ” Siete tutti stolti e malvagi, solo io non ho parlato! “.»
(1) – Sesshin: periodo in cui gli adepti dello Zen fanno vita comunitaria, nella concentrazione e nel silenzio, meditando, disputando, partecipando a conferenze, mangiando insieme.
(Da: “La tazza e il bastone. Storie Zen Narrate dal Maestro Taïsen Deshimaru”)
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Taisen_Deshimaru