«La prima e più importante parte dell’intelligenza è l’innocenza.
Nel mondo innocenza e intelligenza sono state divise, non solo divise, ma viste in maniera diametralmente opposta l’una all’altra.
Se l’intelligenza rimane innocente è la cosa più bella che ci sia, ma se si contrappone all’innocenza diventa solo furbizia, nient’altro.
Non è intelligenza.
Nel momento in cui l’innocenza scompare, l’intelligenza perde la sua anima, diventa un cadavere che è meglio chiamare semplicemente “intelletto”.
Ti può far diventare un grande intellettuale, ma non trasformerà la tua vita, né ti renderà aperto ai misteri dell’esistenza che si svelano solo al bambino intelligente; e la persona davvero intelligente mantiene vivo il bambino in sé fino all’ultimo respiro, senza mai perdere il senso di meraviglia che prova un bambino guardando gli uccellini, guardando i fiori, guardando il cielo.
Anche l’intelligenza deve essere egualmente bambina.
L’innocenza da sola è ignoranza, l’intelligenza da sola è furbizia.
Quando sono unite non sono né ignoranza né furbizia, ma semplice ricettività, apertura, un cuore capace di provare meraviglia davanti alle cose più semplici della vita.
E l’uomo che conosce quel senso di meraviglia, per me, è l’unico uomo religioso.
Attraverso il suo stupore comprende che l’esistenza non è solo materia, non può esserlo.
Per lui non sarà una conclusione logica, non sarà un’opinione, bensì un’esperienza personale…»
(Da: L’innocenza è Pura Intelligenza – Osho)
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– it.wikipedia.org/wiki/Osho
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