Otteniamo molti benefici mettendo in pratica i principi della meditazione. A prescindere dal motivo per cui meditiamo – forse per rilassarci, per sentirci più “centrati”, per raggiungere la serenità o il risveglio spirituale – è possibile applicare molti degli stessi principi di questa pratica alla nostra vita quotidiana.
Facendolo, moltiplichiamo i vantaggi derivanti dalla meditazione perché aumenta il tempo che dedichiamo ai nostri stati interiori, e manteniamo l’accelerazione che abbiamo sviluppato durante la meditazione.
Abbiamo inoltre l’opportunità di verificare ogni rivelazione ricevuta durante la meditazione. Quando, per esempio, cerchiamo di applicare queste nuove idee ad un concetto quale “l’amore divino”, otteniamo di rimando delle informazioni che aggiungono nuove dimensioni alla nostra comprensione di questi concetti astratti, e ci accorgiamo di come quest’amore divino prende forma nelle nostre attività, nella nostra casa, nelle amicizie, nel lavoro, nella situazione finanziaria, nella salute fisica ed in altri campi.
I risultati che otteniamo ci aiutano anche a rimanere saldamente ancorati alle realtà nel nostro mondo umano (il “mondo reale” ha vari modi di indicarci bruscamente qualsiasi strana idea sbagliata che abbiamo magari creato nell’isolamento della nostra mente durante la meditazione).
L’ILLUSIONE DELLA DUALITA’
Non dobbiamo considerare la nostra vita quotidiana una distrazione. Al di fuori della meditazione, qualsiasi cosa attragga la nostra attenzione — il nostro interesse, il nostro desiderio o la nostra reazione emozionale — non è una deviazione da un ideale stato spirituale. Al contrario, potremmo scoprire che ci sentiamo attratti da qualcosa proprio perché c’è qualcosa che dobbiamo apprendere — un principio spirituale, una situazione karmica che abbiamo creato, o un attaccamento che è necessario lasciar andare con amore.
Possiamo adattare alla nostra vita quotidiana qualsiasi tipo di meditazione. Se la nostra meditazione fa uso della “concentrazione”, possiamo esercitarci a concentrarci su ogni attività, come il leggere o il guidare. Se usiamo la meditazione in movimento, possiamo applicarne i principi a qualsiasi movimento, ad esempio allo scrivere a macchina o al giardinaggio. Siate creativi negli adattamenti e divertitevi ad esplorare questi stati di coscienza così come si esprimono nel mondo esteriore.
Abbiamo anche l’opportunità di imparare varie cose sulla dualità. Ci possiamo rendere conto di come separiamo la nostra vita in “meditazione” e “non-meditazione”, “spirituale” e “secolare”, “realtà o illusione interiore” e “realtà o illusione esteriore”, “pensieri e sentimenti interiori” e “manifestazione esteriore di quei pensieri e sentimenti”, “passivo” e “attivo”, e via dicendo. Quando portiamo la meditazione nella nostra esistenza quotidiana, scopriamo molte più cose su queste dualità e sul terreno comune dove tutte poggiano.
Inoltre, dirigiamo un flusso costante di amore verso la nostra esistenza umana. Quando scopriamo un’unità tra il nostro mondo interno e quello esterno – soprattutto grazie all’idea che la nostra vita esteriore è un riflesso di quella interiore – è più improbabile pensare (erroneamente) che il mondo interiore sia l’unico sacro e che la nostra vita fisica non sia altro che illusione, male o peccato.
Al contrario, molte persone che praticano la meditazione sviluppano un amore ed un’accettazione maggiori per la loro umanità, e sentono che la loro sfida spirituale consiste nel trovare il sacro nel mondano.
Possiamo accettare il mondo fisico per ciò che è: la nostra casa temporanea, il luogo in cui impariamo, ed una creazione che evoca la nostra compassione, un naturale affetto ed il desiderio di servire. Questo flusso di energia d’amore ci aiuta a vivere pienamente nel mondo eppure, al tempo stesso, di sperimentare l’amorevole divinità al di là di questo mondo; se disdegnassimo la nostra vita fisica, soccomberemmo all’illusione invece di vedere la luce e la verità dietro ai molti elementi di cui si compone la nostra esistenza.
E’ importante ricordare che possiamo mantenere le qualità che sviluppiamo durante la meditazione. Certo, dobbiamo cambiare marcia in ogni attività che facciamo; la nostra pratica di meditazione Zen da seduti può magari non essere facilmente adattabile ai ritmi accelerati del nostro lavoro in un ristorante. Ma possiamo tentare di ricreare la stessa tranquillità interiore, come la calma nell’occhio del ciclone.
Altre qualità che possiamo portare nella vita quotidiana sono l’amore, l’attenzione (la presenza mentale), la gioia, la semplicità, la chiarezza, la compassione, il rilassamento, la padronanza di sé, nonché il sentirsi collegati al resto del mondo. Nell’applicare questi principi, troveremo nella nostra vita quotidiana una profondità che renderà più interessante e gioioso ogni momento.
CAMBIAMENTO E TRASCENDENZA
Ma in tutto questo noi cambiamo o trascendiamo? Benché il modo di dire “Prima dell’illuminazione, tagli la legna e porti l’acqua, e dopo l’illuminazione, tagli la legna e porti l’acqua” si riferisca alle attività ed alle responsabilità di base della vita (come mangiare e dormire), ciò non vuol dire che non cambieremo affatto.
La crescita spirituale e l’illuminazione possono magari basarsi sull’accettazione, la trascendenza e la semplice osservazione (che non implica il cambiamento di noi stessi o del nostro mondo personale), tuttavia l’espansione della consapevolezza introduce elementi capaci di alterare la dinamica dei nostri processi mentali. La semplice presenza dentro di noi di queste nuove idee ed energie cambierà il nostro modo di pensare, percepire e comportarci.
Potrebbe venirci voglia di cambiare la nostra vita esteriore. Quando ci troviamo nel piacevole stato che sopraggiunge durante la meditazione, ci viene naturalmente voglia di ricreare quello stato durante l’intera giornata. Cerchiamo dei modi per cambiare la nostra vita esteriore e per poter accedere più facilmente a quello stato nelle altre ore del giorno. Per esempio, potremmo scegliere di smettere di mangiar carne perché ci accorgiamo che digerirla provoca letargia e pesantezza, il che diminuisce il dolce senso di leggerezza che percepiamo durante la meditazione.
Inoltre, la meditazione aumenta la nostra sensibilità, lo nostra capacità di notare cose molto sottili; ci rendiamo conto, ad esempio, che alcuni nostri amici tendono a prosciugare la nostra energia, cosa che non avevamo mai notato prima. Potremmo abbandonare una carriera che ormai risulta offensiva per la nostra consapevolezza delle necessità umane e ambientali.
CAMBIARE DA DENTRO
Cambiamo la nostra vita anche per essere in armonia con la nostra nuova sensazione di vitalità; potremmo uscire più spesso, diventare più attivi ed avventurosi, oppure, al contrario, potremmo lasciar perdere alcuni nostri impegni in modo da condurre un tipo di vita più semplice e tranquillo.
Potremmo aver voglia di cambiare altri aspetti della nostra vita: i nostri hobby, il luogo in cui viviamo, il modo in cui gestiamo i nostri impegni lavorativi, le nostre abitudini in fatto di spese, la routine quotidiana, i nostri gusti riguardo all’arte, al cinema ed ai libri, e via dicendo.
In ogni caso, cambiamo da dentro. L’ideale è che sviluppiamo questo nuovo tipo di vita in armonia con la nostra consapevolezza personale piuttosto che sulla base di un qualsiasi concetto di “vita religiosa”. Il cammino spirituale è un perfezionamento della nostra identità piuttosto che un’imitazione di qualcuno che consideriamo “religioso”.
Per esempio, possiamo scegliere di ascoltare un diverso tipo di musica perché calma le nostre emozioni riportandole a quello stato che raggiungiamo durante la meditazione; non l’ascoltiamo semplicemente perché piace ad un certo guru.
Niente a questo mondo è intrinsecamente più “spirituale” di qualsiasi altra cosa; se siamo sinceri con noi stessi, troviamo ed usiamo qualsiasi elemento che aumenti la nostra crescita, senza tener conto delle idee stereotipate riguardanti il tipo di vita adeguato ad un meditatore.
Le nostre necessità muteranno costantemente, perciò dobbiamo osservarci e trovare piacere nella freschezza di ogni nostro nuovo sviluppo.
Alcuni cambiamenti, forse tutti, si verificheranno automaticamente. I meditatori spesso affermano che le loro abitudini distruttive – come l’uso di droghe, il fumare, etc. – si sono semplicemente “dileguate”; ossia queste persone hanno perso interesse per loro.
L’autodisciplina e l’astinenza volontaria possono contribuire a convertirci ad uno stile di vita più salutare, ma manterremo questo cambiamento soltanto se sentiremo svanire l’attrazione per le nostre vecchie abitudini, e se avremo la forza, i mezzi e le alternative per stabilire nuovi modi di essere.
LA CRESCITA SPIRITUALE E’ UN PROCESSO NATURALE
Potremmo renderci conto che la crescita spirituale è un processo naturale alimentato da parti di noi stessi che sanno molte più cose della mente conscia. Più informazioni riceviamo da queste parti, più impariamo che possiamo fidarci di esse, e arrenderci a questo sublime processo; quindi allineiamo i nostri concetti e modelli alle rivelazioni ricevute e usiamo la volontà per mettere in pratica ed incarnare le informazioni derivanti dalle rivelazioni. Ma a partire dalle nostre intuizioni personali, non dai concetti.
Anche se i concetti religiosi possono aiutarci a comprendere le nostre esperienze interiori, in se stessi non ci rivelano né il momento giusto per fare cambiamenti in noi, né il modo preciso in cui abbiamo bisogno di cambiare. Queste informazioni sono disponibili soltanto attraverso la nostra guida interiore.
Ma la meditazione, da sola, non cambierà la nostra vita. Anche se, nel proseguire con la pratica della meditazione, la nostra guida interiore può divenire più chiara, è necessario che agiamo in base a questa guida; ciò potrebbe significare andare da un medico o uno psichiatra per un problema di salute, o trovarci un lavoro migliore per pagare i conti, invece che aspettarci che la meditazione si riveli una panacea.
Tuttavia, è probabile che la meditazione ci aiuti nella nostra vita dandoci delle prospettive più ampie, aumentando la chiarezza del nostro pensiero, nonché sviluppando qualità come il non attaccamento e l’amore, capaci di spianarci la via.
(Traduzione: Copyright © 1999 Giampiero Cara)
L’AUTORE
James Harvey Stout, recentemente scomparso, era un prolifico autore di libri, articoli e saggi su argomenti sia spirituali ed esoterici, sia legati al mondo degli affari in rete.
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