[ … ] perché non cercare la saggezza nell’arte letteraria più umile, la barzelletta?
Perché non trattare quelle battute come se fossero testi iniziatici?
Sono anonime, hanno lo scopo di suscitare la risata salvifica, affondano le radici nell’inconscio, veicolano un senso critico e una filosofia naturale [ … ]
Cominciai con questa qui:
L’inquilina di un grande condominio va in clinica a trovare la portinaia dello stabile, che ha appena partorito.
“Se me lo consente,” dice l’inquilina meravigliata, “vorrei farle una domanda indiscreta: lei non è sposata, vero?”
“Be’, no,” risponde la portinaia. “E chi è il fortunato papà di questo bambino?”
“Ah,” risponde la portinaia, “non ne ho la più pallida idea. Lei sa benissimo che quando pulisco le scale sono troppo occupata per voltarmi ogni volta!”
Paragonai questa barzelletta a un aneddoto del saggio idiota Mulla Nasrudin, che alcuni maestri sufi ritengono essere una storia iniziatica:
Mulla Nasrudin sta seduto all’ombra a guardare il sentiero, mentre sua moglie, seduta accanto a lui ma girata dall’altra parte, guarda nella direzione opposta.
A un tratto lei commenta:
“Che bellezza! Ci sono tanti uccelli e le nuvole sono meravigliose. È un paesaggio splendido!”.
“Ti sbagli, come al solito. È un paesaggio triste: dalla mia parte non ci sono nuvole e neanche uccelli!” grugnì Nasrudin.
L’uomo non fa nessuno sforzo per guardare verso la moglie, si limita a vedere il proprio mondo. Allo stesso modo, la portinaia non presta attenzione a quello che succede alle sue spalle.
Entrambi si occupano esclusivamente del proprio limitato punto di vista, quello che accade intorno a loro non li riguarda.
Comunque ne subiscono le conseguenze.
(Da: “Cabaret mistico”, Alejandro Jodorowsky)
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– Alejandro Jodorowsky (macrolibrarsi)
– https://it.wikipedia.org/wiki/Alejandro_Jodorowsky
– Fonte