Possiamo vivere nel mondo senza perderci nell’attaccamento e nel desiderio. Come si fa? Un buon esempio è Ajahn Jumnian, il maestro della Thailandia meridionale che viene ogni anno allo Spirit Rock Meditation Center: è un monaco gioioso che incarna l’assenza di desideri e la vitalità. Lui non desidera niente; per contro, apprezza molto tutto ciò che gli arriva.
«Se qualcuno mette del cibo nella mia ciotola, gli sono grato: mi darà l’energia per insegnare; ma, se nessuno mi offre del cibo, va bene lo stesso, vuol dire che comincerò la dieta, potrebbe farmi bene! Se gli studenti mi chiedono di tenere corsi, vado volentieri ovunque. E, se mi portano in giro a visitare la zona, bene: mi piace imparare cose nuove che contribuiscono ai miei insegnamenti. Ma se nessuno mi invita fuori dal monastero allora vuoi dire che mi siederò tranquillo a meditare: anche questo mi rende felice. Qualunque cosa accada, me la godo».
«Be’, è un monaco», forse protesteremo noi, «che vive lontano dalle pressioni del mondo. È un bene per lui essere libero dal desiderio: non deve svegliarsi ogni mattina e trovare la spinta motivante per cominciare un nuovo giorno in ufficio per poter pagare il mutuo e la scuola ai figli.» La storia di Ajahn Jumnian, invece, è più interessante e più riconducibile anche alla nostra vita di quanto non sembri a prima vista. Nelle foreste della Thailandia meridionale, Ajahn Jumnian ha creato un grande tempio e una florida comunità, con scuole e un centro di pellegrinaggio per migliaia di visitatori. In quanto abate, Ajahn Jumnian è responsabile del benessere di quella vasta comunità: è supervisore degli studi, della formazione meditativa e dello sviluppo spirituale di una miriade di novizi, monaci e monache. Siamo venuti a sapere che è anche stato un attivista politico di straordinario successo: durante la sanguinosa insurrezione comunista, è stato per quindici anni uno dei più efficaci pacieri tra le tante fazioni in lotta nella Thailandia meridionale. Ora, a settant’anni, insegna in tutto il mondo.
Come si fa, tutto questo, senza attaccamento e desiderio? Quando gli è stato chiesto, Ajahn Jumnian ha spiegato: «Mi rilasso e scelgo come spinta motivante la compassione e la gentilezza amorevole». L’assenza di avidità e di desiderio non porta a ritirarsi: al contrario, risveglia la persona all’abbondanza del mondo.
– Da: Jack Kornfield, il Cuore Saggio
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