Il Brahman è indiviso e puro. Realizza il Brahman e va’ oltre ogni cambiamento. Il Brahman è immanente e trascendente. Realizzandolo, i saggi ottengono la liberazione e dichiarano che non esistono menti separate. Essi realizzano ciò che sono sempre stati. (Amritabindu Upanishad)
Una volta distrutta l’ignoranza, il se’ si libera dall’identificazione col mondo. Questa liberazione e’ il risveglio. (Yoga-sutra di Patanjali, 2:25)
Libertà significa il potere di agire con la guida dell’anima, non con le compulsioni dei desideri e delle abitudini. L’obbedienza all’ego conduce alla schiavitù; l’obbedienza all’anima conduce alla liberazione. (Paramahansa Yogananda)
Subhuti, pensi forse che io creda che gli esseri viventi siano condotti alla liberazione per mezzo mio? Non pensare mai in questo modo, Subhuti. Perché? Perché non c’è alcun essere separato da condurre alla liberazione. Se dovessi pensare che c’è, sarei intrappolato nella nozione di anima o di persona o di durata. Subhuti, quel che io chiamo un sé non è essenzialmente una personalità nel senso in cui la intende una persona ordinaria. Ma nemmeno penso ad alcuno come una persona ordinaria. Tuttavia, conoscendo l’essenza, posso usare il termine “persona ordinaria”. (Sutra di diamante)
Allorché si scorge per la prima volta la perfetta saggezza, viene all’essere una nuova percezione che non dipende da alcuna struttura. La grande ricerca del ricercatore sboccia nel preciso momento in cui ampie e misteriose porte si spalancano al semplice tocco della nuova percezione. C’è la porta che s’apre sulla visione dell’essenza senza essenza, che è la natura reale del mondo manifesto. C’è la porta della liberazione da una percezione solamente parziale o confusa di questa vera natura. E c’è la porta che si apre direttamente sull’autentica realizzazione di questa vera natura. C’è la meravigliosa porta che si apre su un’inimmaginabile intensità di visioni, suoni, colori e bellezza. E c’è la porta dell’equilibrio e dell’armonia attraverso la quale si può guardare meravigliati a tutte le strutture senza limiti del mondo nello stesso modo in cui si contempla un cielo notturno punteggiato di stelle. E c’è la porta per la squisita felicità che non vorrà mai possedere alcun bene terreno e nemmeno possedere quella stessa felicità. (Prajñâpâramitâ )