Una malattia può rafforzare o indebolire l’ego.
Se vi lamentate, vi autocompiangete, o siete risentiti perché siete malati, il vostro ego si rafforza e si rafforza anche nel caso facciate diventare la malattia parte della vostra identità concettuale: “Sono un malato di questa o di quella malattia”. Ah, così adesso sapete chi siete.
Alcuni altri, invece, che nella vita normale hanno un grande ego, improvvisamente nella malattia diventano persone molto più piacevoli, gentili e benevoli. Possono avere delle intuizioni che non avrebbero mai avuto in una vita sana. Possono aver accesso alla loro conoscenza e letizia interiori e pronunciare parole di saggezza. Poi, quando si sentono meglio, l’energia ritorna e così fa l’ego.
Quando vi ammalate, il vostro livello di energia è piuttosto basso e l’intelligenza dell’organismo può prendere il comando e usare l’energia rimanente per la guarigione del corpo, e così non ne rimane abbastanza per la mente, quindi per il pensiero egoico e per le emozioni.
L’ego brucia una quantità considerevole di energia. Anche nel caso di una malattia, l’ego può trattenere la piccola quantità di energia che rimane e usarla per i suoi scopi.
Inutile dire che le persone che sperimentano un rafforzamento dell’ego nella malattia, ci mettono molto più tempo a guarire. Qualcuno non guarisce mai e la malattia diventa cronica e parte permanente del loro falso senso del sé.
(Da: Un nuovo mondo – Eckhart Tolle)
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– http://it.wikipedia.org/wiki/Eckhart_Tolle
– Fonte