Eno, il sesto Patriarca zen, si risvegliò a se stesso sentendo la famosa frase del Sutra del Diamante: “Quando lo spirito non dimora su nulla, il vero spirito appare“. Lo spirito che non dimora su nulla è lo spirito che realizza il ‘lasciare la presa’, istante dopo istante. Lo spirito che ritrova la sua fluidità naturale, come quando il ghiaccio in primavera si trasforma in acqua. L’acqua che era provvisoriamente fissa, immobilizzata, ritrova la sua libertà: esattamente quello che si produce in zazen (in meditazione – ndr) quando si ritorna alla condizione di non fissa dimora su nulla e nello stesso tempo su tutto.
Non abbiamo bisogno di altre cose, se non di vivere semplicemente seduti nel bel mezzo della vita assieme al Sangha universale dei SETTE MILIARDI di esseri umani. Allora ci si armonizza naturalmente col Dharma, cioè con l’ordine cosmico, e l’Illuminazione non è che un nome per chi studia Filosofia dell’Identità.
(La frase “E se un dio non ci venisse a salvare?” è il titolo di un libro di M. Y. Marassi)
– E se un dio non ci venisse a salvare? Il buddismo zen in sei conversazioni (I rombi)
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