Dagli scritti di Paramahansa Yogananda:
“Se lo yogi ai primi passi sul sentiero spirituale siede a meditare su una superficie dura potrà sentire che le gambe gli si intorpidiscono a causa della pressione sui muscoli e sulle arterie. Se siede invece su una coperta che avrà posto sopra un cuscino o un materassino sul pavimento, o sopra un letto rigido, non proverà disagio alle gambe. Un occidentale, abituato a sedere sulle sedie con le cosce ad angolo retto rispetto al busto, troverà più confortevole meditare seduto su una sedia su cui avrà steso una coperta di lana e una stoffa di seta che si estendano sotto i suoi piedi appoggiati sul pavimento. Gli yogi occidentali, soprattutto quelli più giovani che riescono a sedersi sul pavimento alla maniera orientale, manterranno la flessibilità delle ginocchia grazie alla loro abilità di piegare le gambe ad angolo acuto. Questi yogi possono meditare nella posizione del loto o in quella più semplice che consiste nel sedere a gambe incrociate.
“Nessuno dovrebbe cercare di meditare nella posizione del loto a meno che non si senta perfettamente a proprio agio in questa posizione. Meditare in una posizione che causa tensione porta la mente a concentrarsi sul disagio fisico. Normalmente la meditazione dovrebbe essere praticata da seduti. Meditando in piedi, quando la mente si interiorizza, si corre ovviamente il rischio di cadere a meno che non si sia altamente progrediti. Lo yogi dovrebbe evitare anche la posizione supina, perché potrebbe ritrovarsi in quello stato ‘ben noto’ chiamato sonno.
“La postura corretta, quella che produce calma nel corpo e nella mente, è necessaria per aiutare lo yogi a distogliere la mente dalla materia, per concentrarla sullo Spirito”.
(Da: Dio parla ad Arjuna, la Bhagavad Gita di Paramahansa Yogananda)
– Paramahansa Yogananda su Amazon
– Paramahansa Yogananda su Macrolibrarsi
– Paramahansa Yogananda su Wikipedia
– Aforismi di Yogananda su Meditare.it
– Self-Realization Fellowship