Una rana grande e una rana piccola caddero in un secchio di latte. Nuotarono e nuotarono per ore cercando di uscirne, ma invano, perché le pareti del secchio erano lisce e scivolose.
La rana grande, esausta, gemette: «Sorella ranocchietta, io mi arrendo e mi sdraio ad aspettare la morte».
La rana piccola pensò tra sé e sé: «Arrendersi significa morire, quindi continuerò a nuotare». Trascorsero due ore e la piccola rana aveva le zampette così stanche che pensava di non farcela più, ma guardando la rana morta, scosse la testa e ripeté: «Arrendersi significa morire, quindi continuerò a scalciare fino alla morte, se questo è il mio destino. Non smetterò di provare, perché finché c’è vita c’è speranza!».
Così, ebbra di determinazione, la piccola rana continuò ad agitare le zampette. Dopo un po’, mentre si sentiva ormai quasi paralizzata e senza speranza, all’improvviso sentì sotto di sé qualcosa di solido. Con grande gioia vide che il latte, addensatosi per il movimento incessante delle sue zampe, si era trasformato in un grosso pezzo di burro. Felice ogni oltre dire, la piccola rana saltò fuori dal secchio di latte, verso la libertà.
(Da: Yogananda – Piccole, Grandi Storie del Maestro)
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– Paramahansa Yogananda su Wikipedia
– Aforismi di Yogananda su Meditare.it
– Self-Realization Fellowship
– Guruji.it
– Kriyayoga.it
– Center for Spiritual Awareness (pagina in italiano)
– Ananda.it
– Fonte