«Guardiamo una cosa mille volte; forse dovremmo guardarla un milione di volte prima di vederla per la prima volta.»
(Dylan Thomas)
«Gli uomini viaggiano per stupirsi degli oceani e dei monti, dei fiumi e delle stelle e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi.»
(Agostino d’Ippona)
Non esistono momenti ordinari
«(…) Le cose ti annoiano perché per te esistono soltanto come nomi. Gli aridi concetti della mente oscurano la tua percezione diretta. (…) Guardi le cose attraverso un velo di associazioni relative alle cose, proiettate sulla percezione semplice e diretta. Hai ‘già visto tutto’, è come guardare un film per la ventesima volta. Vedi soltanto il ricordo delle cose, per questo ti annoi, intrappolato nella tua mente. devi perdere la mente per ritornare ai tuoi sensi.»
(Dan Millman – Il Guerriero di Pace)
«Il momento più divino dell’essere umano è quando riesce a meravigliarsi davanti alla vita, dinanzi alla totalità dell’esistenza, nella sua forma integra e pura. …»
(Lettere d’amore del profeta – K.Gibran – dalle lettere di Kahlil a Mary)
In questo istante non manca nulla.
(William Segal)
«Il mondo ha origine quando l’uomo lo scopre.»
(C.G. Jung – Simboli della Trasformazione)
«[…] E’ piuttosto l’incapacità di amare che priva l’uomo delle sue possibilità.
Questo mondo è vuoto solo per colui che non sa dirigere la sua libido sulle cose e sugli uomini, e conferir loro a suo talento vita e bellezza. Ciò che dunque ci costringe a creare, traendolo da noi stessi, un surrogato, non è una carenza esterna di oggetti, ma la nostra incapacità di abbracciare con amore una cosa che stia al di fuori di noi. […] Mai difficoltà concrete potranno costringere la libido a regredire durevolmente a un punto tale da provocare l’insorgere di una nevrosi. Manca qui il conflitto che è il presupposto di ogni nevrosi. Solo una resistenza, che contrapponga il suo non volere al volere, è in grado di produrre quella regressione che può essere il punto di partenza di un disturbo psicogeno. La resistenza contro l’amore genera l’incapacità all’ amore, oppure tal incapacità può operare come resistenza.»
(C.G. Jung – Simboli della Trasformazione)
– Fonte