Il quinto volume di un’opera fondamentale: i commenti del maestro spirituale e di meditazione Osho ai “Sutra sullo Yoga” di Patanjali (Mondadori – Agosto 2011). “Patanjali è raro: è un illuminato, ma ha anche un’attitudine scientifica”, afferma Osho: utilizzando e spiegando le parole dell’antico maestro ci insegna a spostarci dall’identificazione con il corpo e la mente all’attenta e distaccata osservazione di queste due dimensioni, fino a giungere all’esperienza diretta della nostra essenza reale, la scoperta di chi siamo in realtà.
Molto al di là di semplici “posizioni” del corpo, lo Yoga rivela prospettive più ampie e profonde, un percorso che Osho riconduce al suo valore originario, aiutandoci a utilizzare questo strumento nella sua efficacia e genialità, immutate nei secoli.
Dal libro
Oltre l’ignoranza
Con lo sviluppo della scienza, lo Yoga si dimostra più accurato, più valido, perché il punto di partenza dello yogin è sempre stato questo: solo l’Uno esiste. La separazione, la divisione, i confini sono provvisori, esistono a causa dell’ignoranza. Sono necessari, costituiscono un passaggio assolutamente necessario; lo si deve attraversare, conoscerne la sofferenza, vivendola, per infine superarla: non è la dimora finale, è solo un passaggio.
Cerca la chiave
Il tesoro esiste già; forse non hai la chiave… devi trovare la chiave, non il tesoro! La luce che cerchi è dentro di te, pertanto la ricerca dovrà essere interiore. Non si tratta di un viaggio con una meta nello spazio esteriore; è un viaggio nello spazio interiore: devi raggiungere il centro intimo del tuo essere. Ciò che stai cercando è già dentro di te; devi soltanto pelare la cipolla: strati e strati di ignoranza… il diamante è nascosto nel fango, non devi crearlo; il diamante è già lì, occorre soltanto rimuovere gli strati di fango.
Il valore dell’esperienza
La verità ti renderà libero… ogni volta che fai un’esperienza, e sei all’erta, vigile, osservi pienamente ciò che sta avvenendo – partecipi e osservi allo stesso tempo –, ti stai liberando. Immediatamente, ne ricavi qualcosa, l’esperienza diventa autentica; non l’hai presa dalle scritture, non l’hai presa da qualcun altro.
L’esperienza non può essere di seconda mano, solo le teorie possono essere di seconda mano. Per questo tutte le teorie sono sporche: sono passate attraverso così tante mani. L’esperienza è sempre nuova, fresca come la rugiada mattutina, fresca come un bocciolo di rosa. L’esperienza è sempre innocente… tu la incontri per la prima volta: la tua esperienza è tua, di nessun altro, e nessuno te la può dare.