Il cambiamento – persino il cambiamento per il meglio – è spesso vissuto con apprensione. «Se rinuncio a qualcosa» si pensa «non mi resterà niente». Ci vuole coraggio a rinunciare a ciò che si conosce per l’ignoto. Non è nemmeno facile rinunciare a un dolore che ci è familiare per una gioia sconosciuta e, di conseguenza, incerta. La mente è come un cavallo che ha trainato per anni il carro delle consegne: il cavallo si è abituato a percorrere quel tragitto quotidiano, ed è difficile convincerlo a seguirne uno nuovo.
Anche la mente non abbandonerà con leggerezza le vecchie abitudini, neppure quando è consapevole che causano soltanto sofferenza. Bisognerebbe abbracciare con coraggio i cambiamenti positivi. Finché le speranze di miglioramento saranno contrastate dalla paura di realizzarle, la mente non troverà mai pace. Accetta quindi il cambiamento come l’unica costante della vita. Le nostre vite sono un’incessante processione di vincite e perdite, gioie e dolori, speranze e delusioni. Un momento siamo minacciati dalle tempeste delle tribolazioni; qualche momento dopo un raggio di speranza squarcia le grigie nuvole e poi, all’improvviso, il cielo è di nuovo blu.
(Da: Paramhansa Yogananda – Come Vincere le Sfide della Vita)
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