“Questa sala non è buia, ma il buio che tu credi di vedere è solo la proiezione dell’oscurità che è dentro di te.
Il mondo potrebbe essere per te un posto luminosissimo, anche nelle notti senza Luna, ma quella luce devi averla dentro per poterla proiettare e percepire all’esterno.
Fino a che non sarai in grado di farlo, continuerai ad aver bisogno di una luce esterna per vedere.
Il mondo è solo una proiezione del tuo essere, o più esattamente di quello che tu credi sia il tuo essere.
Sei un’entità di Luce, e potresti percepire con chiarezza questo luogo come se ci fosse un Sole al suo interno, ma non credi di esserlo, e allora proietti la tua credenza al di fuori di te, percependo questo posto come un luogo buio, in assenza di altre fonti di luce.”
(Da: Paolo Marrone, “Il monaco che non aveva un passato”)
Il libro narra di una incredibile storia all’interno di un monastero Tibetano, dove l’autore vive un’esperienza indimenticabile a stretto contatto con un anziano monaco che lo inizierà ad una serie di verità sconvolgenti, rivelandogli l’esistenza di una realtà inimmaginabile.
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