“Tutti portiamo con noi una domanda. […]
Un uomo incontra intensamente la propria vita nei momenti di dolorosa espansione e contrazione. In questi momenti sente la differenza tra essere presente ed essere preso. Se si mantiene aperto alla domanda, avanzerà in quella che ritiene una direzione fruttuosa. […]
Forse avrà una sensazione mentre ascolta un brano di musica, o sarà toccato da una parola, dalla natura. […]
E in quel momento una porta si apre. […]
La libertà è solo in un Sé senza forma. Non avendo alcuna forma, l’energia è libera di prendere qualsiasi forma. […]
Vi sono momenti in cui i pensieri, i sentimenti, le razioni tacciono e, come un mare calmo, c’è solo un’esperienza più ampia. La consapevolezza di un continuum inconoscibile e indefinibile sostituisce il flusso lineare delle percezioni. […]
Ma per cominciare l’uomo deve essere capace di vedere la disordinata non-struttura delle proprie energie […]. Quando l’uomo è interiormente immobile, il silenzio insegna.
Ognuno di noi sente la sua esistenza attraverso la propria mente e il proprio corpo. Egli «è» attraverso questi aspetti fenomenici del proprio essere. […]
Al di là del corpo e della mente, attraverso cui di continuo egli afferma e riafferma se stesso, la sua onnipresente immutabile realtà lo sostiene invisibilmente. […]
La frustrazione compare quando c’è una discrepanza fra la mente e il corpo, quando le due realtà perdono il passo e non sono più in una relazione armonica. Troppo spesso un ritmo accelerato trascina la mente a correre davanti al corpo – oppure una costrizione in quest’ultimo disturba la relazione con la parte pensante.
Vedere questa discrepanza è il primo passo verso l’armonia.
Vi è una consapevolezza che segue una corrente naturale. Un’attenzione bilanciata […] porta invariabilmente a una riconciliazione del corpo e della mente, rende sensibili i sentimenti e apre la porta di un altro livello.
Il sentire, la pratica di mettere la propria attenzione su una certa parte o zona del corpo, allarga e approfondisce la ricezione delle impressioni e dà alle funzioni automatizzate del corpo una maggiore intelligenza.
Sentire se stessi, particolarmente sentirsi come un tutto, prepara e aumenta la capacità di vedere le associazioni casuali e i pensieri che fluttuano nella testa.
Questa pratica, insieme all’osservazione dei mutamente nei propri umori e sentimenti, apre la domanda verso una realtà più alta al di là o all’interno di quella corporeità che chiamo «me»”.
(Da: Respirare l’istante – William Segal)
– William Segal – Macrolibrarsi
– William Segal – Amazon
– https://it.wikipedia.org/wiki/William_Segal
– Fonte