Sigmund Freud e’ stato il primo uomo in assoluto ad affermare che lo stimolo irrefrenabile che, prima o poi, spinge a trovare la verita’, la liberazione, la salvezza non e’ altro che il senso di una perdita.
Il bambino vive nel ventre della madre per nove mesi, in quel periodo e’ tutt’uno con la madre: quello e’ il suo cosmo, e’ tutto il suo mondo; egli non conosce altro.
(…) Sono d’accordo con Freud: il desiderio di conoscere la verita’, di conseguire la liberazione, di diventare un tutt’uno con l’esistenza e’ un’estensione dell’esperienza vissuta nel ventre materno. Ed e’ cosi’: nel momento in cui scendi in profondita’ nella dimensione della meditazione l’intero cosmo diventa il tuo ventre. Nel centro del tuo essere, tu sei connesso con il cosmo; se cosi’ non fosse, non potresti vivere neppure per un attimo. La tua vita non e’ propriamente tua: e’ la vita che il cosmo continua a riversare in te, a ogni istante. Il tuo respiro non e’ tuo, e’ il cosmo che continua a riversare l’esatta quantita’ di ossigeno che hai bisogno.
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