Durante zazen ritornate costantemente alla concentrazione sulla postura. Il centro della vostra esistenza è qui ed ora. Concentrarsi significa essere totalmente presenti a ciò che viviamo, essere unità con la pratica di ogni istante, senza lasciarsi distrarre dai nostri pensieri, senza lasciare che lo spirito fugga nell’astrazione.
Tutti i pensieri a proposito del passato e del futuro, sono abbandonati. La sola cosa importante è come praticare zazen qui ed ora. Dobbiamo essere del tutto attenti a come siamo seduti: il bacino inclinato in avanti, le ginocchia che premono fortemente il suolo, il ventre rilassato, il corpo stabile come una montagna. A partire dalla vita, estendiamo la colonna vertebrale, la nuca, spingiamo il cielo con la sommità del capo. La postura è al tempo stesso radicata al suolo e slanciata verso il cielo. Con questa postura osserviamo il nostro corpo e rilassiamo tutte le tensioni, mantenendo sempre la verticalità della colonna vertebrale e il giusto tono del corpo, né troppo teso, né troppo rilassato. Non bisogna essere bloccati nella postura, ma correggere impercettibilmente il tono dei muscoli, così il corpo e lo spirito diventano unità. La coscienza è completamente presente nel corpo, in modo che possiamo percepire istantaneamente gli squilibri e correggerli. In particolare rilassate le spalle, non lasciate che il corpo cada in avanti. Il viso è rilassato, in particolare le mascelle, la lingua è posta contro il palato. Si inspira ed espira profondamente. Al momento dell’inspirazione diventiamo completamente un corpo e una mente che inspira, totale unità con l’inspirazione. Quando espiriamo, è il corpo e lo spirito in unità che espira. E’ il momento nel quale abbandoniamo ogni attaccamento. Alla fine dell’espirazione torniamo al punto zero del non pensiero. Il corpo e lo spirito possono così diventare freschi e nuovi ad ogni istante, di inspirazione in ispirazione. E’ come morire e rinascere da un istante all’altro. Morire alle vecchie storie e rinascere all’istante presente. E’ il punto essenziale della pratica di una sesshin, non riguarda solo il tempo di zazen, ma tutti i momenti della vita quotidiana: quando recitiamo i sutra, quando facciamo sanpaï, quando mangiamo la guen maï, quando facciamo samu e anche quando riposiamo. Praticare una sesshin significa imparare a sviluppare questa vigilanza di ogni istante, liberandoci delle nostre coagulazioni mentali. La parte essenziale dell’insegnamento del Buddha si realizza concretamente nella pratica stessa.
In questa sesshin, nel corso del kusen, commenterò alcune delle domande che sono state poste a Dogen nello Shobogenzo Bendowa, domande sempre attuali. Ad esempio, nella quarta domanda qualcuno gli chiede: “L’insegnamento della scuola Tendaï o Kegon che è stato trasmesso in Giappone, è l’insegnamento ultimo del Buddhismo Mahayana, senza parlare della scuola Shingon, trasmessa direttamente dal Buddha Vairocana, nella quale si insegna che lo spirito stesso è Buddha. Il risveglio autentico del Buddha è raggiunto in una sola seduta, senza aver bisogno di praticare a lungo. E’ certo l’insegnamento più sublime del Buddha. Allora, perché insistere soltanto sulla pratica di shikantaza?”
Dogen risponde: “Per un discepolo del Buddha, non si tratta di discutere sulla superiorità o sull’inferiorità di in insegnamento o di un altro, o di scegliere tra la profondità o la semplicità di un insegnamento. Dobbiamo semplicemente sapere se la pratica è autentica”. Tutti i pensieri a proposito del buddhismo, le interpretazioni inerenti al dharma del Buddha, sono come le dita che mostrano la luna, un riflesso nell’acqua del fiume. L’essenzialità della pratica del Buddha non consiste nell’attaccarsi a una dottrina, a un’interpretazione, ma nell’imparare a liberarsi dei nostri attaccamenti, diventando completamente liberi, qui ed ora. Solo la pratica può realizzare ciò, con il corpo e lo spirito in unità, non solo con il pensiero. Rientrate bene il mento e rilassate le spalle.
(Sesshin di Ghigo di Prali diretta dal Maestro Roland Yuno Rech, Bendowa del Maestro Dogen, Venerdì 16 aprile 1999, kusen delle 7:00)
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– https://fr.wikipedia.org/wiki/Roland_Rech
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Sesshin
– Fonte