Marina – … una persona illuminata non ha più emozioni?
Ramesh – Certo che sorgono delle emozioni! Supponiamo che un emozione appaia in questo organismo corpo-mente. Che cosa faccio? Ne sono testimone e la osservo affiorare in superficie. La osservo come se appartenesse a qualcun altro, non a ‘me’. Vedi, l’emozione che sorge è una reazione del cervello, e dipende dal condizionamento ricevuto e dalle successive memorie e reazioni a qualcosa che abbiamo visto, odorato o sentito.
Per esempio: un visitatore viene qui e pone delle domande; il mio cervello reagisce a ciò che sente e sorge un sentimento di grande compassione. Il sentimento sorge, però so anche che non posso fare niente per aiutare quella persona a liberarsi dalle emozioni che agitano. L’emozione di compassione sorge a causa della sofferenza dell’altra persona che non è capace di accettare facilmente l’insegnamento.
La compassione affiora in superficie, ma con essa appare la comprensione che anche il non accettare i miei concetti fa parte del destino di quell’organismo corpo-mente.
Nel caso del saggio la compassione non diventa un peso. Se la paura si presenta, non si trasforma in ansietà, perché non c’è una mente razionale che pensa sia sua la responsabilità di far capire l’insegnamento. Un insegnante comune si preoccuperebbe e si sentirebbe responsabile se certi studenti non hanno capito: la mente razionale equivale al coinvolgimento.
– Da: Libero arbitrio o destino: a «chi» importa? Gli insegnamenti unici di Ramesh Balsekar
– Ramesh Balsekar – Macrolibrarsi.it
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– https://en.wikipedia.org/wiki/Ramesh_Balsekar