«Ascoltate scorrere l’acqua di una sorgente, di una cascata, di una fontana… Concentratevi su quell’acqua, immaginate che essa vi attraversi, che porti via tutto ciò che in voi è pesante e oscuro, e vi inondi di una vita nuova. Se vi è possibile, immergete le mani in quell’acqua… Ma a volte è sufficiente lasciar scorrere sulle vostre mani l’acqua del rubinetto.
L’essenziale è il lavoro che riuscite a fare tramite il pensiero, sapendo che le mani sono luoghi di passaggio per tutte le correnti di energia che attraversano lo spazio. Poste all’estremità delle braccia, le mani svolgono il ruolo di antenne: è attraverso le nostre mani che riceviamo gli influssi del mondo esterno, ed è sempre attraverso di esse che proiettiamo gli effluvi formati dai nostri stati psichici. Concentrandoci sull’acqua, possiamo liberarci della nostra fatica, delle nostre preoccupazioni, e ricevere correnti di vita pura. E la stessa cosa vale per i piedi che, a contatto con il suolo, sono anch’essi come antenne riceventi ed emittenti. Quando vi sentite smagnetizzati, spossati, versate dell’acqua calda in una bacinella, immergetevi i vostri piedi e, toccandoli coscientemente, pensate che tutto quello che vi sovraccarica e vi oscura verrà portato via dall’acqua.»
(Omraam Mikhael Aivanhov)
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