“La vera Natura è il maestro, quello Supremo. […] Tutti gli esseri sono suoi allievi, e lei insegna in ogni momento, poiché la sua dottrina è l’esperienza di ogni attimo. […] A noi spetta soltanto constatarlo, riconoscerlo. […] Le esperienze che facciamo sono soltanto forme momentanee del modo in cui la vera Natura espone continuamente la sua verità.
Ogni istante della nostra vita è pertanto insegnamento. E possiamo vedere cosa esso sia se ci abbandoniamo all’essere dove siamo. Quando ci domandiamo: «Qual è il senso della mia vita?», possiamo capirlo se permettiamo a noi stessi di essere dove siamo. Allora vedremo cosa manifesta in ogni momento la vera Natura. E se sapremo essere davvero dove siamo, in modo pieno, ci renderemo conto che nessun momento è migliore rispetto a qualsiasi altro: ogni momento è sempre l’espressione della vera Natura. […]
Di conseguenza ogni attimo della nostra vita è d’insegnamento. E ciascun istante ha il suo valore perché è davvero la maniera in cui la vera Natura si manifesta, il modo in cui appare, la forma che assume. […]
All’inizio del nostro viaggio, quando non siamo capaci di essere noi stessi, il valore compare più in ciò che pensiamo mentalmente che in termini di ciò che è prezioso. Ma quando saremo veri, autentici e sinceri, riconosceremo che esso equivale a riconoscere la verità del momento. Allora faremo esperienza di un genere di preziosità che non è mentale […].
La vera Natura manifesta direttamente il proprio valore rivelando la presenza, non mascherandosi in questa o quella forma. Poi […] ci accorgeremo che tutte le manifestazioni, a prescindere dal fatto di saperle riconoscere o no, sono il pregio intrinseco della realtà. […]
Se ci rilassiamo in questo momento e rimaniamo del tutto al suo interno, cominceremo a riconoscere che questo momento è la realtà […], poiché è il modo in cui si manifesta la vera Natura. Per essere qui, la vera Natura non attende che riusciamo nella nostra pratica: è già qui. […]
In ogni momento, il valore dell’esistenza non è il risultato di qualcos’altro, ma la sua stessa natura e realtà. Non è una questione di causa ed effetto. Non attribuiamo valore a qualcosa a causa di un’altra cosa. Nelle fasi iniziali del nostro lavoro, potremmo essere confusi o in errore, pensando che il motivo per apprezzare la realtà dipenda dal fatto che essa ci dà grandi esperienze, ci rende felici, ci spalanca nuove capacità […]. È pur vero che fa tutto questo, però più riconosciamo chiaramente ciò che si manifesta nell’attimo (il significato del momento attuale, l’insegnamento che si palesa in qualsivoglia forma) e più riconosceremo che la stessa esistenza, la realtà, il valore puro e autosussistente di ciascun momento non sono legati ad alcuna ragione. Il loro valore non deriva dal fare questo o quello, ma è intrinseco.
Riconoscendo tale pregio intrinseco della realtà, il nostro cuore non potrà far altro che colmarsi di apprezzamento. […]
La domanda è quindi: siamo in ogni momento buoni studenti dell’esperienza? E cosa significa essere buoni studenti? […]
Un bravo allievo è colui che riconosce che, in ciascun momento, tutto quanto accade (che lo pensiamo buono o cattivo, doloroso o piacevole) non è altro che l’insegnamento della vera Natura che manifesta la sua verità. […] Inizieremo a vedere che siamo tutti figli del momento attuale, il che equivale a dire che siamo figli della vera Natura.
Imparando quindi la pratica dell’essere dove siamo, a un certo punto riconosceremo che non potremo fare attenzione a dove siamo se non apprezziamo il momento attuale. […]
Proviamo una sensazione di valore intrinseco. Capiamo di non aver bisogno di realizzare nessuna cosa affinché la vita sia preziosa. […]
Quest’esperienza, il riconoscimento del pregio, della dolce pienezza e della profonda realizzazione, non hanno alcun senso per la mente. Siamo cresciuti imparando che l’autostima, il senso del proprio valore, è l’effetto di una causa. Ci hanno insegnato che dobbiamo essere ‘buoni’, fare le cose in un certo modo, imparare o eseguire ciò che qualcun altro ritiene sia prezioso; altrimenti la vita non è degna”.
– Da: La pratica della presenza – A. H. Almaas
– A. H. Almaas – Macrolibrarsi
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– Fonte