Nel Buddhismo ortodosso significa sì disintegrazione, ma non dell’ anima – perché ciò non esiste – bensì di un composto mentale o flusso di associazioni o samskara che scambiamo per noi stessi. Nel Vedanta illusionista significa non una disintegrazione ma la scomparsa di un sé individuale falso e irreale nell’ unico Sé o Brahman; è l’idea e l’esperienza dell’individualità che così scompare e finisce, potremmo dire una falsa luce che si estingue (nirvana) nella vera Luce.
Nell’esperienza spirituale è a volte la perdita di ogni senso d’individualità in una coscienza cosmica illimitata; quello che era l’individuo resta solo come un centro o un canale per il flusso di una coscienza cosmica e di una forza e un’ azione cosmiche. O può essere l’ esperienza della perdita dell’individualità in un essere e una coscienza trascendenti in cui scompare tanto il senso del cosmo quanto l’individuo, oppure in una trascendenza che è cosciente dell’azione cosmica e la sostiene.
Ma che cosa intendiamo per individuo? Quello che in genere chiamiamo con questo nome è un ego naturale, un espediente con cui la Natura agisce contemporaneamente nella mente e nel corpo. Quest’ego deve estinguersi, altrimenti non è possibile alcuna liberazione completa; ma il sé individuale o anima non è questo ego. L’anima individuale è l’essere individuale che a volte viene descritto come una particella eterna del Divino, ma può anche essere descritto come il Divino stesso che sostiene la propria manifestazione quale Molteplice.
Questo è il vero individuo spirituale che appare nella sua verità completa quando ci sbarazziamo dell’ego e del nostro falso senso separatore dell’individualità e realizziamo la nostra unità con il Divino cosmico e trascendente e con tutti gli esseri.
– Da: “Lettere sullo Yoga” di Sri Aurobindo vol. 1
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– http://it.wikipedia.org/wiki/Sri_Aurobindo
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