Tratto comune alle varie forme di Gnosticismo e, a suo modo, anche al Buddhismo è questo: l’uomo soffre ed è preda delle tenebre, sprofondato nell’ignoranza e chiuso nella prigione della Materia, dimentico dell’origine celeste della propria Anima, particella di Luce consustanziale al Dio trascendente.
L’anima umana è per sua essenza una porzione segmentata dell’Anima divina; se in questa vita l’uomo non riesce a liberarsi dai legami materiali e vive ancora nel miscuglio delle due radici, la Luce che è in lui dovrà trasmigrare in altri corpi, finché non sarà completamente liberata dalle Tenebre. La Luce divina è presente ovunque nel mondo, pur se atrocemente mescolata alle Tenebre; lo gnostico è venuto per conoscere quello che, nella sua persona, è veramente suo, cioè del Padre, ed è giunto qui per purificarsi proprio per mezzo di questo atto di conoscenza di se stesso e di quanto gli sta attorno, cioè del mondo esterno che è la sua “prigione”. Il salvato è quindi colui che dopo aver ritrovato se stesso, la propria origine e il proprio fine, e aver rifiutato il mondo della materia e della carne, segue il richiamo del Salvatore, del Cristo vivente, in se stesso. Solo per coloro che saranno arrivati alla fine del processo di liberazione la morte sarà la vera vita e la Luce imprigionata nel corpo tornerà alla dimora paradisiaca.”
Serge Hutin è un autore francese, esperto di massoneria e logge segrete, ha pubblicato diversi volumi sull’argomento.
– Da: Lo gnosticismo. Culti, riti, misteri – Serge Hutin
– Serge Hutin – Amazon
– Serge Hutin – Macrolibrarsi
– Fonte