Ogni essere umano è intrappolato nel tempo. Non sto parlando del tempo dell’orologio, del tempo cronologico che influenza il pensiero, ma del tempo ad un livello differente, il tempo come un movimento del passato infinito che si muove attraverso il presente verso un futuro. Finché sono intrappolato in tutto questo, non vi è fine al dolore.
Dico a me stesso che domani sarò felice, fuggirò dallo squallore del presente, dal profondo disagio psicologico interiore che produce sofferenza. Gradualmente lo supererò, lo dimenticherò, lo razionalizzerò, ne fuggirò oppure inventerò qualche speranza futura. Ma, per porre fine alla sofferenza, devo comprendere il tempo. Il tempo deve giungere a una fine, perché il pensiero ha creato il dolore, il pensiero è tempo, il pensiero dice: “Mi sento solo, non so come cavarmela, non sono amato, la mia ambizione e la mia capacità non sono appagate; devo avere il tempo di realizzarle, tempo per conquistare, per diventare, per cambiare.
– The Collected Works vol XVI, p 142
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– it.wikipedia.org/wiki/Jiddu_Krishnamurti
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Carina la vecchietta del disegno!!!