Si dice che Mansoor, il grande mistico Sufi, quando fu ucciso, rise. Lo stavano assassinando, macellando, in modo molto più crudele di quanto fecero con Gesù. Lo smembrarono pezzo per pezzo: prima i piedi, poi le mani, poi gli occhi, poi la lingua. Fu ucciso pezzo per pezzo e fu una tremenda agonia, ma mentre lo uccidevano, lui rideva. Guardò il cielo e rise fragorosamente, una risata che era un ruggito! La gente restò scioccata, non riuscivano a crederci “È impazzito? Non è certo il caso di ridere!”.
E quando qualcuno tra la folla gli chiese: “Perché ridi, Mansoor?” lui rispose: “Rido perché non può ingannarmi, in qualsiasi forma arrivi, lo riconoscerò. Quindi rido a dio!”. Rideva a dio dicendo: “Non puoi ingannarmi, in qualsiasi forma arrivi, io ti amo! Non puoi imbrogliarmi. Ti ho conosciuto e ti ho conosciuto una volta per tutte!”.
Quindi, d’ora in poi, agisci in modo molto amorevole. Se qualcuno ti tratta male, è comunque dio, che semplicemente non ha scelto di trattarti bene, in questo momento, quindi va bene. Ma non fa alcuna differenza. Anche se qualcuno arriva e ti ammazza, è dio che è arrivato sotto le spoglie di un assassino. Va bene se ha scelto quel modo, ma non togliere il divino dalla persona. Forse è un assassino, ma è sempre dio. È dio che sta giocando in quel modo…
– Un prezioso testo di Osho apparso su Osho Times n 218
– Da: Osho, A Rose is a Rose is a Rose #18
– Fonte web oshoba.it
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– it.wikipedia.org/wiki/Osho
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