Una volta il Buddha cosi’ disse ai discepoli:
“C’e’ nell’oceano, o monaci, una tartaruga, cieca da entrambi gli occhi, che s’immerge nelle acque dell’immenso oceano nuotando incessantemente in ogni direzione, dovunque il capriccio la possa portare. Nell’oceano c’e anche il giogo d’un carro che galleggia senza posa sulla superficie delle acque ed e’ trasportato in ogni direzione dalle onde, dalle correnti e dal vento. Entrambi, la tartaruga e il giogo continuano a muoversi per un incalcolabile lasso di tempo: casualmente avviene che nel corso del tempo il giogo arrivi nel luogo preciso e nello stesso momento in cui la tartaruga emerge e le si infili nel collo. Ora, monaci, e possibile che cio’ accada?”.
“Nella verita’ convenzionale, signore, e’ impossibile: ma essendo il tempo interminabile, e la durata d’un eone cosi’ lunga, si puo’ ammettere che, forse, una volta o l’altra, sia possibile che i due si incontrino, come detto; se la tartaruga cieca vive abbastanza e il giogo non marcisce e non si rompe prima che avvenga una tale coincidenza.”
Allora il Buddha disse:
“Monaci, una tale coincidenza non deve essere ritenuta poi cosi’ difficile, perche’ ce n’e’ un’altra peggiore, piu’ ardua, cento, mille volte piu’ difficile, a voi sconosciuta. E qual’é? E’, o monaci, l’opportunita’ di rinascere di nuovo come uomo per un uomo che sia spirato e rinato anche una sola volta in uno dei reami inferiori d’esistenza. La coincidenza del giogo che s’infila nel collo della tartaruga cieca non si puo’ reputare cosi’ difficile a confronto con quest’altra. Perche’ solo coloro che fanno il bene e s’astengono dal male possono ottenere un’esistenza da uomini o da dèi. Gli esseri dei quattro reami miserandi non possono discernere cio’ che e’ giovevole e cio’ che non lo e’, cio’ che e’ bene e cio’ che e male, cio’ che e’ consapevole e cio’ che e’ compulsivo, cio’ che apporta merito e cio’ che crea demerito e, di conseguenza, vivono una vita di compulsione e demerito tormentandosi l’un l’altro con tutte le loro forze. Le creature dell’inferno e gli spiriti, in particolare, vivono vite molto miserabili a causa di tormenti e punizioni che sperimentano con pena, dolore e disperazione.
Percio’, monaci, l’opportunita’ di rinascere sul piano degli uomini e’ cento, mille volte piu’ difficile da ottenere dell’incontro della tartaruga cieca col giogo.”
– Buddhismo & Meditazione –
– Buddhismo & Meditazione – Amazon