“Il Sé interiore, come lo spirito primevo, indivisibile, totale e vivente, splende in ognuno come consapevolezza testimoniante. Questo Sé nel suo splendore, brillante nella cavità del cuore… non nato e non mortale, che non cresce e non decade, non può soffrire cambiamento alcuno. Si rompe il vaso ma non lo spazio in esso contenuto, e similmente, quando il corpo muore, il suo Sé rimane eterno”. (Katha Upanishad)
Come molte altre funzioni, il cuore non è per nulla ciò che sembra in apparenza. L’intera nostra specie gli ha accordato in qualche modo un posto molto speciale nello schema delle cose.
Non c’è nessuna spiegazione del fatto che, in ogni cultura del mondo, il cuore sia il simbolo dell’amore.
Nella metà degli anni ’80 si scoprì che il cuore era molto più che una semplice pompa come si era creduto; gli atri del cuore secernono un potente peptide, l’ANF, che interagisce con gli altri ormoni e modifica varie regioni del cervello, tra cui l’ipotalamo. E’ significativo che stimola anche la magica ghiandola pituitaria a secernere i suoi ormoni che a loro volta influenzano l’intero sistema endocrino e molte parti del corpo tra cui i reni, i polmoni, le surrenali e il sistema nervoso simpatico.
Per un saggio e mistico come Yogeshwaranand Saraswati, il cervello è il centro dell’intero livello psicofisiologico dell’organismo, mentre il cuore è ritenuto essere il luogo dell’anima o Atman’ (il Sé).
L’intera corrente di forze vibratorie che pervade l’intero psicosoma di un individuo sorge dall’interno del cuore.
Una spirale di illuminazione si apre dal cuore verso l’alto e verso l’esterno attraversa la gola ed espandendosi nel terzo occhio per uscire infine attraverso la corona della testa.
Il risveglio finale può avvenire solo quando c’è una radicale esplosione di comprensione che l’esistenza separata è completa illusione, un’enorme ed inimmaginabile cambiamento di percezione. Questo potrebbe essere considerato il cambiamento finale di paradigma, una scossa totale in grado di far riconoscere la vera realtà delle situazioni. In questo momento esplosivo le energie liberate sembrano penetrare la radice del cervello, la totalità dello psicosoma, illuminando l’intero cervello e liberandolo dentro uno sconfinato Vuoto – vuoto nel vuoto – l’ultimo stadio evolutivo di conoscenza!
– Da “The unknown man” Simon & Schuster publ.
– Fonte web: “Enciclopedia olistica” di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli