C’e’ un evoluzione comune a tutti i cercatori? Passiamo tutti attraverso gli stessi stadi?
I buddhisti posseggono un eccellente compendio non solo di come un illuminato vede il mondo, ma di come è giunto a vederlo così. Si parla di tre stadi di comprensione.
Il primo è la visione individuale ancora coinvolta, il secondo è un certo grado di comprensione, e il terzo è la comprensione totale.
All’inizio, le montagne e i fiumi sono visti come montagne e fiumi.
Cioé un soggetto individuale vede un oggetto. E’ il coinvolgimento, la visione della persona ordinaria.
Poi, le montagne e i fiumi non sono più visti come montagne e fiumi.
Gli oggetti sono visti come riflessi oggettivati del soggetto. Sono percepiti come oggetti illusori nella Coscienza, e perciò irreali.
Infine, le montagne e i fiumi sono visti di nuovo come montagne e come fiumi.
Il risvegliato li vede cioé come Coscienza stessa che si manifesta in forma di montagna e di fiumi. Soggetto e oggetti non sono più separati;
In questa immagine, le montagne e fiumi corrispondono al mondo nella sua interezza, compresi gli uomini. L’individuo coinvolto vede gli oggetti come un soggetto individuale che percepisce gli oggetti. Si considera un’entità separata che percepisce oggetti; Gli oggetti o gli eventi percepiti producono in lui reazioni, cioè l’organismo individuale reagisce alle cose viste.
Nel secondo stadio, con la comprensione che tutto è un sogno irreale, la visione cambia e s’incomincia a vedere che nessun evento in realtà importa. Le cose sono irreali perché viene trascesa l’apparenza. Anche l’apparenza è qualcosa che accade nella Coscienza. Questa comprensione reca una tale gioia che é difficile tenerla per sé, e si vorrebbe gridare al mondo: “E’ tutto irreale!”. Tentando di comunicare agli altri l’irrealtà del mondo, si vorrebbe cambiare il mondo, cambiare il modo di percepire degli altri. Non si comprende ancora che il cambiamento deve venire dall’interno. Così, nel tentativo di cambiare il mondo, continuiamo a crearci problemi. Questi problemi che nascono nel secondo stadio, scompaiono nel terzo.
Nel terzo stadio, gli oggetti non sono visti da un individuo, né da un oggetto che vede un altro oggetto, né da un soggetto che vede un oggetto. Il percettore è compreso come ciò che ha creato l’apparenza e la percepisce. Le due cose sono una sola. A questo stadio c’è la comprensione che il mondo non solo è irreale, ma che è anche reale.
E’ irreale nel senso che dipende dalla Coscienza per la sua esistenza, non ha un’esistenza propria. Il mondo esiste solo in quanto conosciuto dalla Coscienza. Se tutti gli uomini e gli animali diventassero improvvisamente incoscienti, chi potrebbe ancora dire che c’è il mondo? Non solo il mondo non apparirebbe, ma non esisterebbe.
(Da: La coscienza parla – Ramesh S. Balsekar)
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