Molte persone desiderano meditare. Esse capiscono in modo chiaro che la meditazione concerne la mente, ma, in genere, non sanno che cosa essa sia precisamente.
E’ un po’ come il cielo. Tutti sanno che cos’é; nessuno vi dirà mai : ” Il cielo? Non lo conosco.” Ma l’idea che si ha del cielo é molto imprecisa ed é molto difficile trovare qualcuno in grado di definirlo. Se voi chiedete: “Cos’é il cielo?” la persona interpellata non potrà che puntare il dito verso il cielo e dire: “Il cielo é questo.” Lo stesso succede per la meditazione: si sa che esiste, il più delle volte si ritiene che sia una cosa positiva, ma non si conosce veramente cosa essa sia.
Cosa è il cielo?
Si dirà abitualmente che il sole é al centro del cielo, implicando la nozione di centro e quella di confini. Un Francese sarà incline a concepire questo centro e questi confini in relazione alla Francia, ma un abitante di un altro paese, applicherà il medesimo rapporto al proprio paese. Questo basta a dimostrare che le nozioni di centro e di confini del cielo sono soggettive e non corrispondono ad una descrizione della realtà. Le persone che hanno la fortuna di abitare in Provenza, dicono spesso: “Com’é bello il cielo da noi!” Ma é possibile delimitare un pezzo di cielo di cui si possa dire, in modo esclusivo: “Questa parte di cielo é il cielo della Provenza?” Tutti sanno inoltre che il cielo é azzurro ma ben poche persone sanno il motivo di questo colore. Da dove deriva? E’ materiale? Immateriale? E inoltre, qual é la dimensione del cielo?
La meditazione concerne la mente. La mente é molto simile al cielo: senza forma, senza sostanza, senza dimensione. Proprio come il cielo, tutti sanno che esiste ma molto pochi sono coloro che sanno cosa sia effettivamente. Così come il cielo, la mente é priva di centro e di limiti.
Tuttavia, noi non abbiamo l’esperienza di questo stato illimitato; riduciamo invece l’infinito al finito e restiamo bloccati nei ristretti limiti di ciò che noi chiamiamo “io”. Questo restringimento, corrisponde alla limitazione soggettiva implicita nella nozione di “nostro cielo” quando un Provenzale, ad esempio, si riferisce al cielo del Sud della Francia, come se esistesse un pezzo di cielo che si possa ritagliare e definire come se si rapportasse specificatamente ad una regione. Nella mente infinita, senza centro né confini, noi ci assimiliamo a una entità molto ridotta: l’ego. Da ciò, hanno origine tutte le nostre sofferenze e le nostre difficoltà, sia fisiche che mentali.
E’ vero che alcune sofferenze sono in relazione a circostanze esteriori e che vi sono più o meno possibilità di intervenire materialmente su di esse. Di fronte alle sofferenze interiori, invece, qualsiasi rimedio materiale é vano.
Immaginiamo un re in un paese prospero e in pace, di notte, nel suo palazzo ben custodito. Questo re, che é in possesso di tutte le circostanze esteriori favorevoli alla felicità, dorme. Nel suo sogno, appare un nemico che lo insegue e tenta di ucciderlo. Il re soffre d’angoscia ed ha i brividi. Le sofferenze di questo sogno non potrebbero essere alleviate da alcun rimedio esterno alla mente del sognatore. Così noi, possiamo possedere tutte le condizioni materiali necessarie per essere felici, ma questo é inutile per la mente che soffre. …
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