I soldi sono fondamentalmente una cosa molto semplice, ma il nostro atteggiamento verso di essi è sovraccarico, pieno di pregiudizi che derivano dallo sviluppo di un ego che si allarga e dai suoi processi manipolativi. L’atto puro e semplice di maneggiare soldi — che sono solo pezzi di carta — è visto come un gioco molto serio …
L’energia che i soldi catalizzano fa una differenza tremenda nel processo della comunicazione e delle relazioni. Se un amico improvvisamente si rifiuta di pagare la sua parte di conto al ristorante, ecco che si prova automaticamente verso di lui un sentimento di stizza o di riprovazione. Se si offre a un ospite una tazza di tè — che è solo una tazza con acqua calda e foglie di tè — le si aggiunge in qualche modo un fattore gravido di significato positivo. Mi sembra perciò che valga la pena lavorare con l’aspetto negativo dei soldi per giungere a una certa conoscenza di noi stessi. Dobbiamo cercare di scoprire come trattare questo bene, potente e imbarazzante, come una parte di noi stessi che non possiamo ignorare. Quando ci rapportiamo correttamente coi soldi, allora essi non sono più solo un simbolo di scambio o della nostra astratta energia; sono anche una disciplina. Allora possiamo maneggiarli in un modo pratico e spassionato, come un artigiano i propri attrezzi.
(Chögyam Trungpa – perle.risveglio.net)
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