Quali sono i frutti della profonda meditazione? Prima di tutto l’uomo diventa una creatura piena di pace. Qualunque cosa gli riservi la vita, la sua coscienza rimane concentrata sul Sé. Krishna insegnò a Arjuna a rimanere ancorato a ciò che è immutabile. L’unico principio immutabile nella creazione è Dio. Ogni altra cosa è soggetta al mutamente, perché è soltanto uno dei suoi pensieri di sogno. Voi ed io sembriamo così reali, questi corpi sembrano così solidi, il mondo intero sembra proprio durevole. Eppure questa apparente realtà è soltanto il pensiero condensato del Sognatore cosmico. Nel momento in cui distogliamo la mente dal mondo, così come avviene per Lui, anche per noi il mondo non esiste più. Nell’istante in cui rivolgiamo la mente all’Infinito, cominciamo a percepire lo stato naturale della nostra anima quale espressione individualizzata del Sé Cosmico.
Se Dio è amore, pace, saggezza, gioia, anche noi, fatti a Sua immagine, abbiamo la medesima natura. Ma chi sa di avere questa natura? Ogni notte, quando ci addormentiamo, l’Amore infinito nella Sua compassione ci permette di dimenticare per poche ore il corpo, con tutte le sue preoccupazioni e i suoi problemi. Ma, la mattina, quando ci svegliamo, riprendiamo immediatamente la coscienza propria di un essere finito, legato da limitazioni, abitudini, stati d’animo e desideri molteplici. Finché restiamo così condizionati non ci possiamo conoscere come anime.
L’unico modo per spezzare le catene, le corde nascoste che ci legano alla forma fisica, è la meditazione. E la prima prova dell’esistenza di Dio in noi è un grande senso di tranquillità interiore che cominciamo gradualmente ad avvertire.
Continuando a meditare sempre più profondamente, la coscienza si espande. Si risveglia allora il desiderio di dimenticare questa piccola forma corporea e di contemplare il Sé in tutti gli esseri. Vogliamo aiutare gli altri e nasce in noi il desiderio di servire altruisticamente l’umanità.
Meditando giorno dopo giorno, per tutta la vita, cominciamo a percepire il grande oceano d’amore presente in noi. La devozione per Dio ci porta a quello stato in cui Lo sentiamo come l’Amore cosmico che si esprime attraverso tutte le manifestazioni umane dell’amore. Senza l’amore che proviene da Lui non potremmo amare nessuno. Senza il potere che proviene da Lui non potremmo, né pensare né respirare. Eppure escludiamo dalla nostra vita proprio quell’Essere da cui dipendiamo in ogni istante dell’esistenza e ci aggrappiamo a questo mondo come se ci appartenesse.
(Da: Soltanto Amore” di Sri Daya Mata)
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