Ogni persona che incontriamo, uomo, donna, bambino, rappresenta una serie di informazioni. Quando parlo di informazione, dico, mutuando il termine dal linguaggio filosofico, “mettere in forma”, “modellate secondo una forma”, nel significato di indirizzare secondo determinate direttive. Le informazioni modellano una sequenza di dati. Qualunque oggetto ti sia davanti è in realtà una “messa in forma” di alcune informazioni. Una parte delle informazioni la prendiamo dal codice genetico, un’altra dal modello. Non bastano le informazioni del dna per produrre realtà, ogni bambino che nasce ha il corredo genetico ereditato dai genitori grazie al quale possiede le informazioni per “mettere in forma”, per modellare gli atomi che comporranno le cellule. le molecole … che costituiranno il corpo. … se il cervello fosse un semplice registratore si comporterebbe come un magnetofono che riceve l’informazione e poi la riproduce fedelmente … ciò vuol dire che in un registratore non c’è alcun processo di elaborazione. Il cervello non si comporta così, fa qualcosa in più, non si limita a ricevere l’informazione, ma una volta incamerata la elabora e nell’atto di processato la modifica. Cambiando l’informazione modifica l’istruzione stessa, … Il risultato non è dovuto a ciò che accade, ma a come viene elaborato quel che accade. Questo è ciò che si chiama modello, il modello non è la realtà. … ciò che mi accade non ha alcuna rilevanza, per me è importante ciò che penso di ciò che è accaduto, quale significato gli ho dato. A me interessa l’informazione che ne ho ricavato, non ciò che è accaduto. … L’interpretazione soggettiva della realtà, la sua elaborazione, modifica l’evento stesso … (Alberto Lori)
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