Diciamo che qualcuno è pratico quando nella vita esteriore fa la cosa giusta al momento giusto, pensa e agisce in modo che gli altri non lo ingannino e la sua vita esteriore scorra nel migliore dei modi. Talvolta però, nonostante siamo intelligenti, sinceri o cerchiamo di essere consapevoli, siamo perplessi, non sappiamo cosa dire, non sappiamo cosa fare e come comportarci: pur dicendo o facendo la cosa giusta, tutto va storto. Non sappiamo cosa fare nella nostra vita esteriore, non siamo in grado di gestire la nostra vita; vogliamo veramente fare qualcosa o divenire qualcosa, ma non vi riusciamo.
Perché succede questo? Succede perché la nostra capacità esteriore è sempre limitata dalla nostra limitata consapevolezza interiore.
Ma se siamo pratici nella vita interiore, se cioè preghiamo e meditiamo, avremo consapevolezza interiore illimitata. Chi ha consapevolezza interiore ha libero accesso alla verità infinita e alla gioia duratura, riuscendo facilmente a controllare la sua vita esteriore. La vita interiore porta costantemente il messaggio della verità e di Dio. Quando c’è la verità c’è un seme; lasciamolo germinare e lasciamolo diventare un albero. Quando l’albero darà frutti vedremo la capacità del mondo interiore manifestarsi nel mondo esteriore, perché noi cresciamo sempre dal di dentro, non dal di fuori.
Per quanto facciamo o diciamo nella vita esteriore, non ci avviciniamo alla luce della verità. Quando invece prima meditiamo, poi agiamo e parliamo, allora facciamo la cosa giusta e diveniamo la cosa giusta. La vita interiore e la realtà interiore devono guidare la vita esteriore, non il contrario. Il respiro di vita della vita esteriore deve venire dalla vita interiore e la realtà interiore deve entrare nella vita esteriore; solo allora potremo essere veramente pratici nella vita esteriore.
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