Un ragazzino provò un immenso dispiacere nel trovare la sua tartaruga a pancia all’aria, immobile e senza vita accanto allo stagno.
Suo padre fece del suo meglio per consolarlo:
«Non piangere, figliolo. Prepareremo un bel funerale per la signora Tartaruga; le costruiremo una piccola bara tutta foderata di seta e chiederemo al becchino di porre sulla tomba una lapide con inciso il nome della signora Tartaruga. Poi le porteremo ogni giorno dei fiori freschi e porremo tutt’intorno un piccolo steccato».
Il bambino si asciugò gli occhi e si dichiarò entusiasta dell’idea.
Quando tutto fu pronto, il padre, la madre, la cameriera e il bambino in testa partirono in corteo marciando con aria solenne verso la stagno dov’era la morta.
Ma questa era scomparsa.
All’improvviso scorsero la signora Tartaruga che emergeva dal fonda del laghetto, nuotando allegramente.
Il piccolo fisso la sua amica in preda a profonda delusione ed esclamò: «Uccidiamola».
George I. Gurdjieff
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– Aforismi di G. I. Gurdjieff (1869-1949)
– Georges Ivanovic Gurdjieff (wikipedia)