L’attenzione «è un muscolo e come tale va allenata e può essere raffinata. Più è forte e più siamo in grado di evitare le distrazioni». Daniel Goleman, l’autore bestseller di ‘Intelligenza emotivà, lo dice parlando del suo libro ‘Focus – Perchè fare attenzione ci rende migliori e più felicì, pubblicato da Rizzoli … Il modo più diretto per rafforzare l’attenzione? «È la meditazione, non per scopi religiosi ma pratici. Aumenta la connettività tra i circuiti cerebrali» spiega Goleman che ha insegnato psicologia ad Harvard ed è collaboratore scientifico del New York Times.
«Alcuni scienziati hanno studiato la meditazione orientale e hanno estratto quelle forme di allenamento di cui ha bisogno il cervello per essere concentrato. La forma più semplice è concentrarsi sul proprio respiro. Io lo faccio, racconta Goleman. Ricerche della Emory University di Atlanta hanno dimostrato che si rafforzano i circuiti cerebrali preposti all’attenzione come si possono allenare i muscoli sollevando pesi».
Risorsa mentale poco considerata, l’attenzione invece «riguarda tutto quello che facciamo e più ne siamo consapevoli, più operiamo al meglio» sottolinea lo psicologo…
Ma qual è la differenza tra l’attenzione e la concentrazione? «Esistono diversi tipi di attenzione e la concentrazione è uno di questi. Un altro è la consapevolezza aperta, sensoriale, che attiviamo quando siamo immersi nella natura. Un terzo tipo è quella creativa, quando si lascia la mente vagare e il quarto è la vigilanza, quella che per esempio troviamo nei controllori di volo che hanno un basso livello di focus, ma sono subito pronti a reagire se succede qualcosa».
Nel libro, dedicato al «benessere delle generazioni a venire», Goleman spiega anche quali sono le qualità che fanno un leader. «Tre i tipi di focus fondamentali: l’attenzione interna o autoconsapevolezza che aiuta ad essere collegato con tutte le esperienze passate quando si deve prendere una decisione. È utile anche dal punto di vista etico e aiuta a restare calmi in situazioni di stress. C’è poi l’attenzione verso gli altri, che aiuta a sviluppare l’empatia, e quella esterna, importante per capire il contesto in cui si opera e definire le strategie». «È sicuramente difficile in ambienti rumorosi come gli open space concentrarsi, ma la distrazione emotiva è più pericolosa del chiasso in una stanza» conclude Goleman [ … ]
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