Tra coloro che meditano si distinguono due tipi: quello che assomiglia a un cane e quello che assomiglia a un leone. Infatti, possiamo affrontare i pensieri come fa un cane, che corre dietro a tutti i sassi che gli gettano, uno dopo l’altro. E’ questo il caso, in generale, dell’essere umano, che, non appena un pensiero nasce, se ne lascia trascinare: questo primo pensiero ne genera un secondo, poi un terzo, in una catena senza fine di pensieri che alimentano la confusione della mente.
Oppure, un uomo può reagire come fa il leone, al quale si può lanciare un solo sasso, perché poi si gira verso colui che l’ha lanciato e gli salta addosso. Questo secondo esempio corrisponde a colui che, meditando, si “rivolge” verso la fonte del pensiero ed esamina il meccanismo primo attraverso il quale i pensieri nascono nella sua mente.
Matthieu Ricard
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