Sempre più spesso mi capita di ricevere domande su quale potrebbe essere un buon esercizio di meditazione. Quello che segue è senz’altro discreto.
«Sedetevi in un luogo tranquillo ben eretti sulla punta di una sedia o per terra nella posizione del loto o a gambe incrociate; a stomaco vuoto senza appoggiare la schiena facendo attenzione a non pendere né a destra né a sinistra né avanti né indietro.
Spingete la lingua in avanti contro il palato, la bocca è chiusa i denti si toccano e gli occhi sono semi aperti; non perdete lo sguardo nel vuoto; non fissate alcun oggetto.
Le mani appoggiatele a palmi in su sulle cosce cercando di aprire e rilassare il più possibile le spalle e il bacino tendendo leggermente la nuca col mento un po’ rientrato, spingendo la sommità del capo verso l’alto.
Cercate di rimanere perfettamente immobili e tranquilli arrestando i più sottili movimenti del corpo e della mente.
Una volta fissata la vostra postura perfetta senza eccessiva tensione o rilassatezza, rimanete continuamente concentrati sulla verticalità della vostra posizione.
Lasciamo continuamente il respiro e i pensieri così come sono senza intervenire per modificarli, senza scacciarli o attaccarci continuando a volgere l’attenzione alla postura eretta.
Se qualunque cosa dovesse disturbare la vostra meditazione e vi accorgete dei pensieri, le emozioni, la malavoglia, i rumori, i dolori, il torpore, il sonno o qualsiasi sentimento o sensazione buona o cattiva, tornate continuamente a volgere l’attenzione sulla vostra postura.
Questo è l’esercizio di meditazione (Zen), ovvero:
ATTENZIONE COSTANTE ALLA PROPRIA POSTURA;
la durata di questo esercizio può essere da mezz’ora ad un’ora al giorno.»
– Meditazione (amazon)
– Meditazione (macrolibrarsi)
– Fonte