Se in questo momento riesci a pensare a te stesso in quanto persona, puoi trovare la tua persona? E’ tangibile? E’ reale? Chi sei tu? Dove sei precisamente? Che cosa sei precisamente? C’e’ qualcosa che puoi indicare? Una forma… Una costruzione… di cui puoi dire: “Questo e’ eterno”. “Questo sono io”. C’e’ un qualcosa cosi”? Queste, adesso, sono domande facili per voi. Siete arrivati al punto in cui potete guardare e vedere che “Non posso… “ne’ adesso ne’ mai… “essere un fenomeno”. Non posso essere un oggetto”. Anche il piu’ bell’oggetto… non posso essere quello. Siete arrivati a questa certezza nell’osservazione? Se ci siete arrivati, e’ abbastanza. Se non e’ abbastanza proseguite nella vostra indagine. Se non e’ facile indagare perseverate nel vostro arrendervi. Se non e’ facile arrendersi continuate a rimanere silenziosi. Non cercare di salvarti … Il se’ che sta cercando di salvarsi non sei tu. E’ solo l’idea che tu hai di te stesso. Una semplice costruzione. Chi ha il coraggio di gettarla nel fuoco? Chi conosce questa gioia? Quando la domanda “Chi sono io?” viene posta… Chi e’ che ha trasceso quella paura?… allora sei l’espressione infinita. Allora e solo allora puoi dire che si manifesta la compassione. E che tutte le espressioni sono l’espressione del tuo stesso Se’. Chi e’ arrivato a questa visione?