Gandhi un giorno ha detto: “Non posso colpirti senza ferirmi”. Che cosa vuol dire? La risposta è semplice. Tu ed io siamo fatti di atomi, ma anche di cellule, siamo anche la nostra fisiologia macroscopica. E’ vero, ma si tratta di diversi livelli di verità. Il livello di verità più profondo – rivelato dalla psicoquantistica – è la verità fondamentale dell’unità. A livello subnucleare tu ed io siamo una sola cosa. Ecco che cosa voleva dire il Mahatma. Sai con quale parabola il Mahatma Gandhi rispose ad un discepolo che gli aveva posto un quesito? Raccontò di un vecchio saggio attorniato dai suoi discepoli che ad un certo punto domandò loro: “Perché le persone alzano la voce quando sono adirate?”. Uno dei discepoli rispose: “Alzano la voce perché perdono la calma”. Al che il saggio insistette: “Ma perché alzare la voce se la persona con la quale discuti sta al tuo fianco?”. “Alziamo la voce perché vogliamo che quella persona ci ascolti”, replicò un altro discepolo. Il maestro tornò allora a domandare: “Non è possibile, allora, parlargli a voce bassa?”. Furono date diverse altre risposte, ma nessuna di esse sembrò soddisfare il saggio. Alla fine il maestro esclamò: “Sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano. Per coprire questa distanza bisogna gridare per farsi ascoltare. Quanto più sono adirarti tanto più forte dovranno gridare per farsi sentire l’uno dall’altro. Che cosa succede invece quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano con dolcezza perché i loro cuori sono molto vicini. La loro distanza è minima e quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno bisbigliare, basta guardarsi negli occhi senza parlare … e ciò che accade quando due persone che si amano si avvicinano”. Il saggio concluse dicendo: “Quando voi vi troverete a discutere non lasciate che i vostri cuori si allontanino troppo. Non pronunciate parole che li possano distanziare di più perché arriverà un giorno che la distanza sarà troppa”. (Alberto Lori)
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