“Il dubbio è un prezioso unguento” di J. Krishnamurti
Non si tratta di un elogio del dubbio, semmai di una breve riflessione in versi di J. Krishnamurti sulla sua utilità per ripulire la lavagna della mente e renderla trasparente.
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Non si tratta di un elogio del dubbio, semmai di una breve riflessione in versi di J. Krishnamurti sulla sua utilità per ripulire la lavagna della mente e renderla trasparente.
Cos’è la meditazione se non il coraggio di tuffarsi per pochi istanti alla volta nell’oceano delle forme pensiero? Osservarle senza remore o pregiudizi.
Praticare concentrazione. La respirazione ci consente di vivere, nel continuo esercizio di dare e avere.
La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda, è di essere potenti oltre ogni limite. E’ la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più....
Shitou Xiqian (700-790) fu uno dei primi maestri ch’an – pratica di meditazione – cinesi. Per diversi anni meditò ininterrottamente in una capanna costruita sul piccolo Shitou al monastero di Nan, da cui prese...
Ciò che noi vediamo delle cose sono le cose. Perché mai dovremmo vedere una cosa se ce ne fosse un’altra? Perché mai vedere e sentire dovrebbe essere un’illusione se vedere e sentire sono vedere...
Se riesci ad amare la vita, per ciò che è, nella sua interezza, senza estrapolarne una parte a svantaggio del tutto, tutta la vita diverrà una lunga, fruttuosa meditazione.
Cammineremo. Cammineremo soltanto. Sarà piacevole camminare insieme. Senza pensare di arrivare da qualche parte.
Il silenzio di per sè non esiste. E’ solo assenza – temporanea – del cicaleccio, del brusio capriccioso, indiscriminato e auto-referenziale della mente che mente… a se stessa; della mente che tenta di procrastinare...
“Assumi una mente / che non abbia dimora”. Sengai Gibon, monaco zen del XVIII secolo.
Oggi riporto una significativa quanto preziosa poesia. Il suo autore, Thich Nath Hanh, la scrisse in seguito a una lunga meditazione fatta dopo aver ricevuto la triste notizia di una bambina profuga di dodici...
E un poeta disse: Parlaci della Bellezza. Ed egli rispose: Dove cercherete la bellezza, e dove pensate di trovarla, se non sarà lei stessa vostra via e vostra guida? Come potrete parlarne, se non...
poesie / quesiti / racconti / zen
di redazione · Published 30 Novembre 2018 · Last modified 29 Novembre 2018
A un famoso poeta giapponese fu domandato come si componga una poesia cinese. «La consueta poesia cinese è di quattro versi» spiegò lui. «Nel primo verso c’è la premessa; nel secondo c’è la continuazione...
Basta così. Queste poche parole bastano, se non queste parole, questo respiro. Se non questo respiro questo starmene qui seduto. Questa apertura alla vita che abbiamo rifiutato, sempre e di nuovo. Finora. Finora.
Ci sono persone che ridono durante la loro intera esistenza. Essi sanno come ridere e come far ridere gli altri. Altre persone spendono la vita piangendo. Dimmi, a quale categoria appartieni?
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